Medicina e ricerca

Campus Bio-Medico: presto nuovi farmaci antitumorali dagli «endo-cannabinoidi»

Dalle proteine e dagli enzimi degli endo-cannabinoidi - particolari molecole di lipidi prodotte dal nostro organismo che svolgono un ruolo essenziale, tra l'altro, nella formazione e sviluppo dei neuroni - sarà possibile, nel prossimo futuro, trarre nuovi tipi di farmaci antitumorali. Efficaci, in particolare, per neoplasie a cervello, prostata, seno e colon-retto. È quanto emerge da uno studio internazionale coordinato da Mauro Maccarrone, docente di Biochimica presso l'Università Campus Bio-Medico di Roma. La ricerca è stata pubblicata su Nature Reviews Neuroscience.
Gli endo-cannabinoidi non vanno confusi con i fito-cannabinoidi, molecole vegetali di cui è composta, ad esempio, la cannabis. Queste ultime, anzi, vanno a disturbare i «bersagli» cellulari degli endo-cannabinoidi e, per questo, se non utilizzate in modo controllato, possono alterarne il regolare funzionamento. «Nello studio - ha spiegato Maccarrone - abbiamo fatto il punto sulle principali proprietà che, negli ultimi vent'anni, sono state attribuite agli endo-cannabinoidi. Questi, a differenza delle molecole di THC che compongono la cannabis, attivano in modo naturale particolari recettori del nostro cervello, risultando del tutto innocue. Anzi, è dimostrato che intervengono per riparare i danni quando, ad esempio, subiamo una commozione cerebrale o anche in caso di neoplasia al cervello».
I riscontri sperimentali confermano che in presenza di particolari patologie, peraltro non localizzate soltanto a livello cerebrale, gli endo-cannabinoidi nell'organismo aumentano significativamente in quantità per cercare di proteggerlo. È il caso pure dei tumori a prostata, seno e colon-retto. «Partendo da questo dato - ha detto Maccarrone - abbiamo fiducia che nelle proteine e negli enzimi che circondano gli endo-cannabinoidi potremo trovare linfa per nuovi farmaci anti-tumorali. Non solo. Sappiamo che con l'insorgenza di malattie neurodegenerative come Alzheimer, Parkinson o sclerosi multipla si verificano alterazioni significative al sistema endo-cannabinoide. Sono le stesse riscontrate anche nel sangue. Questo ci consentirà, dunque, di trovare dei bio-marcatori ematici che potranno rivelarci precocemente e con un semplice prelievo se un paziente ha particolari probabilità di avere, in futuro, questo tipo di patologie».