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La maggioranza e lo stesso Governo su spaccano sul mantenimento dello status militare della Croce Rossa. L'episodio è avvenuto in commissione Difesa della Camera chiamata a dare un parere alla commissione Affari sociali sul decreto legislativo di riordino dell'Ente.
Il sottosegretario alla Difesa, Gianluigi Magri si è espresso a favore dello status militare, contraddicendo i ministeri della Sanità e dell'Economia. Con Magri l'Udc e il Pdl, mentre il Pd si è espresso contro.

Il decreto legislativo prevede la smilitarizzazione della Croce Rossa. Tuttavia il relatore in commissione Difesa, Francesco Bosi, dell'Udc ha proposto che il parere da dare alla commissione di merito, indicasse la necessità di correggere il decreto mantenendo lo status militare. Come riferisce Gregorio Fontana, il Pdl ha appoggiato questo parere e alla fine anche il sottosegretario Magri si è schierato su questa linea, quindi contro quanto deliberato da due altri ministeri, Sanità e Economia.

Il Pd ha difeso il testo del decreto: «come spesso accade - ha ironizzato Antonello Giacomelli - ci troviamo costretti a richiamare alla coerenza il Governo». Alla fine però è passato (19 a 14) il parere che chiede di mantenere lo status militare.

«Il corpo militare - spiega Fontana - già dalla Finanziaria era previsto in esaurimento: era da decidere se chiuderlo subito, come prevede il decreto e propone la sinistra, o farlo proseguire fino ad esaurimento. Ma ai fini della finanza pubblica non cambia molto perchè anche se lo si fosse chiuso subito non si sarebbero licenziate le persone».

In ogni caso la parola passa alla commissione di merito, la Affari sociali, che dovrà votare e decidere se recepire o meno il parere della Difesa.