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Il Comune di Milano e l'ordine degli Psicologi della Lombardia hanno siglato un protocollo d'intesa per favorire lo sviluppo di una" psicologia sostenibile" ovvero un approccio alla salute mentale che possa coinvolgere anche le fasce meno abbienti e soprattutto i giovani, anelli particolarmente fragili eppure meno inclini, per ragioni culturali o economiche, a rivolgersi allo psicoterapeuta. Il protocollo d'intesa approvato dalla Giunta sarà siglato a breve tra l'Ordine degli Psicologi della Lombardia e l'Assessorato alle Politiche Sociali e Cultura della Salute, ha durata di un anno e si inserisce nell'attuazione del Piano di Zona 2012.

In base al documento, i due Enti avviano "un proficuo rapporto di collaborazione per garantire alla città l'indispensabile supporto delle competenze psicologiche". L'iniziativa nasce, si legge in una nota dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia - dalla esigenza di sviluppare a livello cittadino una nuova cultura della salute mentale che si declina in tre ambiti di attività concreta: "l'avvio a Milano di un modello di 'Psicologia Sostenibilè estesa alle fasce di popolazione meno abbienti; la sperimentazione di un modello operativo per l'affiancamento dello Psicologo ai Medici di base; la collaborazione per portare la prevenzione e il trattamento del disagio minorile nei luoghi naturali di vita dei giovani milanesi, fra cui principalmente le scuole, tramite lo Psicologo scolastico".

Tra i motivi che hanno indotto la Giunta ad accelerare la decisione ci sono alcuni dati allarmanti: anoressia e bulimia sono la prima causa di morte nelle adolescenti e giovani donne tra i 12 e i 25 anni secondo il rapporto Sidca (2010) e dati Eurispes (2009); mentre, secondo dati Istat, a 13 anni il 55% degli adolescenti dichiara di consumare abitualmente alcool e il 20% fa uso di cannabis.