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Toscana: niente ticket per lavoratori cassintegrati e in mobilità e per i minori in affido alle case famiglia

La Toscana conferma l'esenzione dal ticket sanitario per i lavoratori cassintegrati e in mobilità e per i loro familiari, esattamente come avviene per quanti sono rimasti disoccupati dal 1° gennaio 2009 a causa della crisi economica. Con la stessa delibera, la Giunta regionale ha inoltre previsto che dal 1° giugno non pagheranno il ticket su farmaci e prestazioni specialistiche neppure i minori in affidamento a strutture sociali, comunità e case famiglia e i minori stranieri "non accompagnati".

Per i lavoratori, in pratica, le misure straordinarie di sostegno sono state prorogate fino a fino anno. «Non è accettabile creare una "graduatoria" tra le vittime della crisi», ha spiegato il presidente della Toscana, Enrico Rossi. «La normativa nazionale prevede, giustamente, l'esenzione dal ticket per chi ha perso il lavoro e ha basso reddito. La Toscana sceglie di estendere questa esenzione a tutti coloro che sono stati colpiti dalla crisi, a chi è rimasto disoccupato ma anche a chi il lavoro sta rischiando di perderlo e vede il proprio stipendio pesantemente decurtato. Tra i cardini della nostra Costituzione ci sono il diritto alla salute e il diritto al lavoro, entrambi essenziali».

Viene dunque confermata fino al 31 dicembre la validità dei codici di esenzione E90, E91, E92, che altrimenti sarebbero scaduti il 30 aprile.
Il codice E90 identifica disoccupati (e loro familiari a carico) che hanno perso il lavoro dal 1 gennaio 2009 e sono in attesa di nuova occupazione e in possesso di Dichiarazione di immediata disponibilità presentata al Centro per l'impiego di competenza. Il codice E91 indica i lavoratori collocati in cassa integrazione (e loro familiari a carico) che percepiscono una retribuzione, comprensiva dell'integrazione salariale corrispondente ai massimali mensili previsti dalla legge 427/1980. Infine il codice E92 viene usato dai lavoratori iscritti nelle liste di mobilità (e loro familiari a carico) in possesso della Dichiarazione di immediata disponibilità presentata al Centro per l'impiego di competenza.

Quanto ai minori in affido «siamo intervenuti - ha continuato Rossi - per porre rimedio ad una situazione paradossale: è necessario e giusto che i cittadini partecipino, in proporzione alle loro possibilità, al mantenimento di un sistema sanitario pubblico efficiente, ma la Toscana non chiederà il pagamento del ticket a bambini soli o allontanati dalla famiglia e in affidamento a strutture sociali. Non possiamo fingere di non conoscere la particolare situazione di fragilità in cui questi bambini si trovano e non possiamo fingere di non vedere le difficoltà contro cui lottano loro e chi di loro si occupa. La necessità economica non può farci dimenticare la solidarietà, specialmente quando al centro della questione ci sono dei minori».