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Negare l'assistenza del pediatra di base ai minori stranieri è una «scelta miope, non solo in Lombardia. Ministero e Regioni garantiscano l'iscrizione al Ssn a tutti gli stranieri». Lo chiede Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva, in merito a quanto accaduto nel consiglio regionale lombardo, la cui maggioranza ha bocciato una mozione per la assegnazione del pediatra ai figli minori di migranti irregolari.
«Quanto successo in Lombardia - afferma Aceti in una nota - è solo la punta di un iceberg, sotto cui si nasconde una realtà molto pesante per il diritto alla salute dei piccoli migranti, lasciati spesso senza assistenza e, soprattutto, privati del diritto fondamentale ad essere informati su quali servizi hanno a disposizione per curarsi».

Nonostante l'accordo Stato Regioni del dicembre scorso abbia dettato delle linee guida per il riconoscimento della maggiore estensione possibile al diritto all'accesso alle cure degli stranieri, «la realtà - sottolinea - è che ogni Regione fa da sé e, anche in questo settore, c'è un federalismo sanitario esasperato, che colpisce soggetti particolarmente fragili. Chiediamo - conclude Aceti - che la Conferenza Stato-Regioni e il ministero facciano chiarezza e vincolino le Regioni ad assicurare il pediatra per i minori stranieri».