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Svizzera: così cambia la fecondazione assisitita

In futuro, in Svizzera, le coppie che rischiano di trasmettere una malattia ereditaria grave dovrebbero poter ricorrere alla diagnosi preimpianto degli embrioni prima che questi vengano introdotti nell'utero della madre. Lo ha deciso oggi il Consiglio nazionale, approvando per 138 voti a 38 (13 astensioni) la modifica della legge sulla procreazione medicalmente assistita.


Diversamente dagli Stati, la Camera del popolo intende inoltre permettere analisi preimpianto anche per determinare la presenza di anomalie cromosomiche, come la sindrome di Down. No invece (108 voti a 79) ai cosiddetti 'bambini salvatori', cioè alla selezione di embrioni allo scopo di consentire il dono di cellule staminali a un fratello o a una sorella malati, che era stata proposta dalla Commissione competente del Consiglio nazionale.

Per 117 voti a 70, poi, il plenum ha deciso di non stabilire un limite di 8 embrioni sviluppati in vista di una diagnosi preimpianto (3 in caso di una normale fecondazione assistita). Stando alla maggioranza, bisogna seguire le raccomandazioni degli esperti in materia, secondo i quali va sviluppato il numero di embrioni giudicato necessario al buon esito del trattamento.

La modifica legislativa prevede anche la soppressione del divieto di conservare gli embrioni. In futuro, le aspiranti mamme potranno farsi impiantare nell'utero un embrione alla volta per evitare gravidanze multiple. Per 91 voti a 86, il Nazionale ha infine detto no all'eventuale uso di spermatozoi o ovuli destinati alla fecondazione in vitro provenienti da una persona nel frattempo deceduta.