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Lazio, la cartella clinica informatizzata migliora il percorso di cura del diabete

«Sono oltre 250 mila le persone con diabete residenti in Lazio che possono beneficiare di un continuo miglioramento della qualità dell'assistenza offerta dagli oltre 50 Centri di diabetologia che già utilizzano la cartella diabetologica informatizzata, con ricadute positive sulla sostenibilità dell'intero Sistema Sanitario Nazionale nel lungo periodo». Lo dichiara una nota dell'Amd-Associazione Medici Diabetologi, che in collaborazione con OSDI-Operatori Sanitari di Diabetologia Italiani e con il sostegno di Sanofi, ha organizzato un incontro oggi a Roma che intende contribuire all'ampliamento e all'ottimizzazione dell'uso di questo importante strumento di miglioramento della pratica clinica quotidiana.

Obiettivi dell'iniziativa: coinvolgimento mirato di tutte le strutture diabetologiche laziali che hanno partecipato alle raccolte dati per realizzare gli "Annali AMD"- uno strumento nato per poter valutare la qualità dell'assistenza alle persone con diabete in Italia, messo a punto da AMD-Associazione Medici Diabetologi, l'organizzazione di riferimento per numerosi specialisti diabetologi -, miglioramento e incentivazione dell'utilizzo della cartella clinica informatizzata quale maggiore fonte conoscitiva, illustrazione dei nuovi indicatori AMD per la personalizzazione della cura.

"In questi anni l'Italia è stata capace di concepire e realizzare - spiega Renato Giordano, Presidente AMD Regione Lazio - un database di informazioni su come si operi in termini di assistenza e cura alle persone con diabete in Italia: il database degli Annali AMD. Oggi ci prefiggiamo di individuare le strategie per ampliare il numero di centri in Lazio in grado di partecipare alla raccolta di dati Annali AMD e al Full Data Circle. In particolare identificheremo tre regole per migliorare la raccolta dati e l'attività clinica per i vari fattori di rischio in questa regione. Ad oggi in Regione Lazio aderiscono al progetto Annali oltre 50 Centri di diabetologia che raccolgono e analizzano i dati delle persone con diabete assistite. Il nostro obiettivo è far crescere di molto il numero dei centri coinvolti, consentendo a sempre più persone con diabete di beneficiare delle ricadute positive che la cartella diabetologica offre nella gestione clinica della patologia".


Il diabete è una patologia metabolica che interessa circa 3,5 milioni di persone in Italia, di cui oltre 286 mila nella sola Regione Lazio, secondo i dati Istat 2012 elaborati dal Centro studi AMD. La sua corretta gestione si basa sul monitoraggio costante dei livelli di glicemia ed emoglobina glicata – i due parametri fondamentali per il controllo del diabete – e delle possibili complicanze correlate alla patologia, e prevede visite specialistiche periodiche.

Grazie all'innovazione tecnologica, negli ultimi 10 anni è stato possibile informatizzare la quasi totalità dei servizi di diabetologia del Paese e ciò ha consentito di generare vere e proprie cartelle cliniche informatizzate, che agevolano il medico diabetologo e il suo team nell'attività professionale quotidiana e nel rapporto con il paziente, supportandoli al meglio nella gestione clinica.

"Le cartelle cliniche informatizzate rappresentano un importante passo avanti per l'intera Comunità Diabetologica italiana e per le persone con diabete," afferma Mario Merlo, Direttore Business Unit Diabete di Sanofi Italia. "La corretta acquisizione dei dati e dei parametri che vanno ad alimentare queste cartelle offre numerosi vantaggi sia agli operatori sanitari sia alle persone con diabete, con un impatto di rilievo anche sulla sostenibilità del sistema di cure per questa patologia cronica e in rapida diffusione anche nel nostro Paese. Sanofi, da sempre impegnata nella ricerca di soluzioni a 360 gradi a favore della persona con diabete e dei professionisti della salute coinvolti nel percorso terapeutico specialistico, tra i quali il diabetologo-endocrinologo, l'infermiere e il nutrizionista, sponsorizza dal 2013 la cartella clinica informatizzata attualmente più diffusa, di proprietà di Meteda Srl".


«Grazie alle potenzialità offerte dalla Rete - conclude la nota - e dalla continua evoluzione delle nuove tecnologie, in un futuro prossimo potrà divenire realtà la connessione diretta tra gli operatori sanitari e il paziente per uno scambio immediato di dati e informazioni relative alla patologia. In questo modo il paziente sarà coinvolto in prima persona nella gestione della propria patologia e si instaurerà una relazione diretta tra specialista ed assistito, in grado di "fare la differenza" nella vita delle persone con diabete».