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Biotech: settore solido e in espansione

di Gianpaolo Nodari (Amministratore delegato di J. Lamarck)

Il settore delle biotecnologie, che già da qualche anno sta mostrando una
particolare forza, ha offerto performance molto interessanti anche nel corso del 2014 con un rally sostenuto da fondamentali solidi.
Gli operatori riunitisi al 13° Bio Investor Forum, evento dedicato agli investitori biotech, hanno riaffermato l'opportunità dell'investimento in biotecnologie per ragioni di lungo periodo: la moltiplicazione delle scoperte ogni anno che aiutano la ricerca di farmaci ed il loro sviluppo;
l'enorme quantità di denaro raccolta dalle società negli scorsi anni che darà loro opportunità eccezionali per portare avanti le ricerche; l'aumentata flessibilità dell'Fda (agenzia del farmaco americana) grazie alla quale le nuove cure avanzeranno più rapidamente; la presenza di molte malattie per cui occorre ancora trovare una cura.
I maggiori rischi per il settore potrebbero invece arrivare dall'esterno, il più preoccupante dei quali è rappresentato dalle pressioni politiche sul contenimento dei prezzi dei farmaci.

Assisteremo quindi ad una forte crescita delle aziende che producono farmaci biotech.
Questi farmaci raggiungeranno il 17% della spesa globale per medicinali nel 2016 e circa il 50% del fatturato del settore farmaceutico nel 2020, ovvero circa 600 miliardi di dollari, deriverà dai farmaci biotech. Inoltre, la progressiva sostituzione dei farmaci basati sulla chimica tradizionale con farmaci basati sulla biologia è già in atto da tempo e, a titolo di esempio, nel 2014 sui primi dieci farmaci per fatturato già sette erano biologici. L'uso di biosimilari (generici biotech) come alternativa low-cost ai farmaci biotech originator rimarrà ancora limitato, dato che molti di questi farmaci rimarranno coperti da brevetto ancora a lungo e per la complessità della produzione di biosimilari che richiede lunghi tempi e autorizzazioni da parte dell'Fda o Ema.
I pazienti avranno più opzioni di trattamento grazie al lancio di nuovi medicinali. I farmaci con struttura del tutto nuova, Nme, sono destinati ad aumentare nei prossimi 5 anni. Nel 2015 ne arriveranno sul mercato 32-37. Nel 2016, raggiungeremo la cifra di 160-185 nuovi Nme sul mercato,
rispetto ai 142 lanciati fino al 2011. I farmaci innovativi in grado di estendere o migliorare la qualità della vita dei pazienti che verranno lanciati nei prossimi anni investiranno la cura dell'Alzheimer, delle malattie autoimmuni, del diabete, alcuni tumori e malattie orfane. Saranno migliorati anche i farmaci per malattie come la malaria, la tubercolosi
e le malattie neglette. Le aziende produttrici di farmaci biologici beneficeranno quindi delle opportunità di espansione del mercato.