Aziende e Regioni

Veneto: per i trapianti un anno da record. Donatori in aumento del 4,2%

Donatori in aumento del 4,2%, trapianti del 6,4%: per il Veneto il 2012 è stato un anno record, il migliore dell'ultimo decennio. Il report annuale trapianti regionale è stato presentato oggi a Padova nella sede della Fondazione italiana trapianti di organi e tessuti (Fitot), alla presenza, tra gli altri, dell'assessore alla sanità Luca Coletto, del presidente di Fitot Pilade Riello del coordinatore del Centro Trapianti Veneto Giampietro Rupolo, del direttore generale dell'azienda ospedaliera di Padova, Claudio Dario, dei maggiori chirurghi trapiantisti operanti in Veneto, dei responsabili delle Fondazioni e delle Banche dei tessuti e dei rappresentanti del mondo della donazione.

Tutti i dati sono superiori alla media nazionale. I donatori effettivi sono stati 123 contro i 118 del 2011 (pari a 25,3 per milione di abitanti, mentre il dato italiano è di 20,2 per milione di abitanti); i donatori utilizzati sono stati 118 mentre l'anno precedente erano stati 110 con un dato pari a 24,3 per milione di abitanti, decisamente superiore al dato nazionale che si attesta nel 2012 a 18,9 donatori utilizzati per milione di abitanti.
Il dato relativo alle opposizioni alla donazione nel 2012 è stato del 20,6%, in aumento rispetto al 2011 ma comunque entro i parametri attesi e nettamente inferiore rispetto alla media nazionale che è pari al 29,2%.

Il numero complessivo degli organi trapiantati è passato dai 427 del 2011 ai 454 dello scorso anno, con un incremento pari al 6,3%, un dato di eccellenza: il Veneto effettua il 15,6% di tutti i trapianti del Paese (2.902 nel 2012) e vede i centri trapianto veneti collocati nelle prime posizioni a livello nazionale: il Centro trapianti di polmone dell'Ao di Padova è quello con il maggior numero di trapianti effettuati in Italia (23), i Centri trapianto di rene delle Ao di Padova e di Verona registrano entrambi lo stesso numero di trapianti (79), ponendosi come secondi centri italiani per numerosità, mentre il Centro trapianti di rene pediatrico di Padova si conferma come secondo programma nazionale. Infine non va dimenticato che nel 2012 sono stati effettuati 47 trapianti di rene da vivente coinvolgendo tutti i Centri trapianto della Regione.

Anche l'attività di procurement dei tessuti ha registrato un aumento: è passata da 2.945 donatori del 2011 a 3.000 nel 2012 (+1,9%, prevalentemente dovuto a un aumento delle donazioni da vivente). Queste donazioni costituiscono oltre il 48% del totale delle donazioni di area Nord Italia Transplant e oltre il 30% del totale delle donazioni dell'intero Paese, e hanno consentito 2.768 trapianti di cornea e 5.730 trapianti di altre tipologie di tessuto (valvole cardiache, segmenti vascolari, segmenti ossei).

Per il secondo anno successivo, infine, la Regione del Veneto ha conservato, attraverso l'attività della Banca della cute di Verona, la propria completa autonomia nell'ambito della capacità di rispondere al fabbisogno di trapianto di cute per i grandi ustionati e per i centri di chirurgia ricostruttiva: sono stati infatti 63 i donatori di cute che hanno consentito la distribuzione di 1.298.303 cm² di tessuto a 997 pazienti, senza dover mai ricorrere a richieste fuori Regione come accadeva spesso nel passato.

Sprint anche sul fronte dell'innovazione. I sistemi di assistenza ventricolare impiantati sono passati dai 4 del 2011 ai 28 del 2012, pari al 25% di tutti i dispositivi di questo tipo utilizzati in Italia. Significativo, infine, il dato sulla formazione degli operatori, particolarmente curata da Fitot: in un decennio sono state 5.400 le altissime professionalità costruite in particolare grazie al lavoro della Fondazione presieduta da Pilade Riello.

«Questi numeri parlano da soli – ha detto Coletto – e costituiscono un'eccellenza della quale andiamo fieri anche ai tavoli nazionali. Tra le tante del Veneto, questa dà particolare soddisfazione perché ad ogni organo donato e trapiantato corrisponde una vita salvata e perché se non sei al top tecnico, scientifico e organizzativo questi risultati non li ottieni. Il Veneto lo è e continuerà a esserlo perché nonostante le difficoltà finanziarie e i continui tagli nazionali non abbiamo nessuna intenzione di frenare».