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Lazio, arriva il Piano regionale contro le liste di attesa. Un freno anche all'intramoenia

«Con questo provvedimento dichiariamo guerra alla situazione patologica delle liste di attesa». Lo ha detto questa mattina il Governatore del Lazio Nicola Zingaretti nel corso della presentazione del Piano regionale per il governo delle liste di attesa nella sanità regionale. Con il nuovo Piano le prestazioni saranno erogate secondo una procedura che differenzia i tempi di attesa in base all'urgenza prima visita/controllo della diagnosi, seguendo queste classi di priorità: U, urgente, prestazioni da eseguire in breve tempo, entro 72 ore (ad esempio quelle di pronto soccorso); B, breve, da eseguire entro 10 giorni; D, differibile, da eseguire entro 30 giorni per le visite o 60 giorni per gli accertamenti diagnostici; P, programmata, ad esempio per i percorsi di cura.
Le prestazioni sottoposte a monitoraggio sono 14 per le visite specialistiche (visita cardiologica, oncologica, neurologica, ginecologica) e 29 per la diagnostica strumentale (risonanza magnetica, tac, ecografie).
Tra le misure del Piano anche «l'obbligo di mettere a disposizione sia per gli ospedali pubblici che per gli accreditati, almeno il 60% delle prestazioni» ha spiegato Zingaretti. «Quindi il 40% sarà a gestione diretta da parte delle strutture mentre il 60% sarà gestito comunemente dentro una regia del sistema sanitario regionale. Gli accreditati fanno parte a tutto titolo del sistema sanitario pubblico» ha aggiunto. Il Piano per il governo per le liste
di attesa intende anche porre un freno all'intramoenia, ovvero alle prestazioni libero professionali erogate a fronte del pagamento di una tariffa. Il meccanismo prevede il blocco delle visite in regime privato ogni qual volta le liste di attesa si allunghino.