Aziende e Regioni

Toscana, le donne giudicano il percorso nascita: un sondaggio realizzato dal MeS S.Anna

Dal 2004 in Regione Toscana il gruppo di ricerca del Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant'Anna conduce periodicamente la survey "Il percorso nascita in Toscana: l'esperienza delle donne". Il focus della rilevazione è l'esperienza con i servizi offerti nella fase pre parto (visite di controllo, screening prenatale, corso di accompagnamento alla nascita ecc.), durante il parto (assistenza ostetrica, gestione del dolore, allattamento ecc.) e nel post parto (assistenza ostetrica, pediatrica, servizi consultoriali ecc.). Le quattro edizioni condotte fino a ora hanno permesso di monitorare in tutte le aziende sanitarie (Ausl e Aou), nello stesso periodo e con lo stesso metodo, quale sia stata l'esperienza delle donne e come sia cambiata (migliorata o peggiorata) per effetto di precise strategie regionali tradotte in obiettivi per le direzioni aziendali e gli operatori.

Gli ultimi risultati della rilevazione 2012-2013 indicano che: 4.590 donne hanno partecipato alla rilevazione compilando il questionario cartaceo ricevuto a casa, o in alternativa rispondendo alle domande su web o telefonicamente. Il questionario è stato tradotto anche in cinese, rumeno, arabo, francese e inglese.

I giudizi delle partecipanti
L'esperienza riportata dalle donne è complessivamente positiva, il 61,3% è molto o completamente soddisfatto dell'assistenza, il 33,1% abbastanza. Le donne raccomanderebbero sicuramente i servizi, le strutture e le figure con cui sono entrate in contatto durante la gravidanza (83%), durante il parto (84%) e una volta tornate a casa (79%). Sono poche le donne che hanno avuto difficoltà nel capire a chi rivolgersi durante il percorso (8,9%) e ancor meno le donne che, a causa dei tempi di attesa, hanno eseguito in ritardo gli esami previsti durante la gravidanza (7,5%). Se confrontati nel tempo i dati rilevati mostrano inoltre un miglioramento nell'assistenza complessiva in quasi tutte le aziende sanitarie.

Gli ambiti di intervento
Ma quali sono gli ambiti su cui intervenire per rispondere meglio ai bisogni espressi dalle donne? È sicuramente il coordinamento tra i diversi operatori del percorso uno dei principali aspetti su cui lavorare: se il 45% delle donne dichiara che c'è stato abbastanza coordinamento, solo il 37% risponde "molto" o "completamente". L'integrazione tra i diversi servizi sta migliorando, ma la strada da fare è ancora molta. Solo il 50,3% delle mamme ha scelto il pediatra di famiglia prima di essere dimessa dall'ospedale e l'11,4% non sapeva di poterlo fare. Inoltre, solo un quarto degli accessi al consultorio dopo il parto è stato consigliato dal personale ospedaliero.

Anche il corso di accompagnamento alla nascita, valutato positivamente dal 75% delle donne e frequentato da poco più di una donna su due, merita maggiore attenzione. Le informazioni che vengono messe a disposizione delle donne sono eterogenee a seconda dei territori e molto focalizzate sul parto (95%) e sull'allattamento (90%). Si parla ancora troppo poco di cure neonatali (70%) e vaccinazioni (35%).

L'utilizzo dei risultati
Tutti i risultati dell'indagine sono utilizzati a livello regionale e aziendale per offrire agli stakeholder una più ampia e complementare prospettiva di analisi delle performance. I dati sono infatti parte integrante del Sistema di valutazione delle performance in sanità adottato in Toscana dal 2004, che oltre alla qualità clinica e al processo di erogazione dell'assistenza considera anche il clima organizzativo tra gli operatori dei Dipartimenti materno-infantili. Perché il miglioramento della qualità passi attraverso una lettura integrata dei risultati e una maggiore attenzione ai bisogni delle donne.

Donne e web
L'indagine svolta dal Laboratorio MeS-Sant'Anna sulle donne in Toscana che hanno partorito mette in luce infatti un dato nuovo di particolare rilevanza: ben il 78% delle donne utilizzerebbe la mail per comunicare con il pediatra di famiglia. Quanto emerso può essere sintetizzato con un commento scritto da una mamma in fondo al suo questionario: «Ci fossero più collegamenti via internet e telematizzazione sarebbe meglio e più facile gestire tutto!».

«Il gruppo di ricerca del Sant'Anna - spiega Sabina Nuti, responsabile Laboratorio Mes, Scuola Superiore Sant'Anna Pisa - per la prima volta ha indagato le preferenze delle donne rispetto all'introduzione di strumenti Ict per migliorare l'accesso ai servizi e il processo di comunicazione con i professionisti del percorso. Strumenti come la mail e gli sms sono considerati dalle donne canali alternativi utili per ricevere informazioni sugli stili di vita, sui servizi disponibili, per ricordare alle donne gli appuntamenti per esami e visite in gravidanza o gli incontri del corso di accompagnamento alla nascita. In sintesi la risposta del sistema sanitario pubblico e in particolare dei pediatri e Mmg appare sempre più improcrastinabile».

Il meccanismo
L'offerta dei servizi deve prevedere velocemente nuove modalità di comunicazione tra professionista e utente. Richieste di informazioni o notizie sul decorso di una malattia possono essere trasmesse via web senza richiedere spostamenti e senza tempi persi. In Ontario (Canada) già da tempo questa richiesta delle mamme è stata soddisfatta e i pediatri di famiglia comunicano anche via mail con l'utenza: così le visite inappropriate e gli accessi al pronto soccorso pediatrico si sono ridotti.