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Screening e aree inquinate, lettera della Siti alla ministra Lorenzin

«La notizia circa la possibilità di eseguire screening gratuiti rivolti alle popolazioni delle aree a rischio nella "Terra dei Fuochi" e nel territorio di Taranto apre nuove possibilità per ampliare gli attuali scenari di prevenzione secondaria». Lo afferma la Società Italiana di Igiene, che in una lettera alla ministra dela salute Beatrice Lorenzin, offre la sua disponibilità, con quasi 2.500 iscritti, «a contribuire a varare i migliori strumenti e le più efficaci modalità di attuazione degli screening sul territorio».

Secondo il Presidente della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), Michele Conversano è molto positiva l'attenzione dedicata al tema della prevenzione, potenziando le campagne di screening con la possibilità di eseguire esami gratuiti rivolti alle popolazioni delle aree a rischio nella "Terra dei Fuochi" in Campania e nei territori limitrofi all'Ilva di Taranto in Puglia . Ma avverte anche che "sono da considerare alcuni elementi, quali la molteplicità delle patologie correlabili ai fattori ambientali, il fatto che queste possono essere legate direttamente ed indirettamente all'inquinamento (del suolo, dell'aria e dell'acqua), e che non per tutti esiste, da un punto di vista scientifico, la possibilità di individuare protocolli di indagini diagnostiche che abbiano le caratteristiche di esami di screening".

Non solo. Attualmente per alcune malattie esistono test di screening abbondantemente validati dalla comunità scientifica (come quelli per il tumore alla mammella, collo dell'utero e del colon), mentre per altre ci sono esperienze internazionali ancora non consolidate per l'utilizzo come screening (come nel caso della Tac spirale per il tumore polmonare).

Quanto a situazioni specifiche come quelle relative alla "Terra dei Fuochi" e al distretto di Taranto, "in entrambi i contesti territoriali - si legge nella missiva di Conversano, che è anche Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell'ASL di Taranto - occorrerà nel prossimo futuro sicuramente affrontare e risolvere le annose problematiche legate all'organizzazione delle campagne di screening, punto nodale (e, purtroppo, spesso dolente) in quanto decisivo per svolgere azioni di sanità pubblica dotate di efficacia. In tal senso - sottolinea Conversano - sono da prendere come esperienze positive di riferimento le politiche di prevenzione e le scelte organizzative già adottate in altre Regioni, come ad esempio quella del Veneto che ha affidato ai Dipartimenti di Prevenzione la gestione degli screening oncologici e nei confronti di altre patologie cronico-degenerative. Tra l'altro, è proprio alle iniziative intraprese da quest'ultima che si è ispirata la ASL di Taranto allorché - conclude Conversano - ha deciso di dare avvio a programmi di sorveglianza delle malattie cardiovascolari e respiratorie che, oltre che essere fortemente influenzate dall'inquinamento, restano comunque la prima causa di morte nella popolazione".