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Inquinamento, con il progetto Mapec-Life 1.000 bambini sotto monitoraggio in cinque città

Monitorare gli effetti dell'inquinamento atmosferico su mille bambini tra i 6 e gli otto anni, che abitano in cinque città italiane, come strumento di supporto alle politiche di sanità pubblica. E' questo l'obiettivo principale di «Mapec-Life», il progetto triennale approvato nel 2013 dalla Commissione europea e finanziato dal programma Life+, il fondo per l'ambiente Ue. L'iniziativa è coordinata dall'Università degli Studi di Brescia e vede coinvolte le Università di Lecce, Perugia, Torino, oltre a Pisa che sarà responsabile delle attività di dissemination.

Il progetto coinvolge il dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa, che svilupperà insieme alle scuole ausili didattici sui temi dell'inquinamento e sugli stili di vita sani, in collaborazione con la Società della Salute, il Comune di Pisa e l'Asl 5.

I dettagli scientifici dello studio sono stati presentati in rettorato da Roberto Lorenzi, direttore del dipartimento di Biologia, e Annalaura Carducci, docente responsabile dell'Unità di ricerca dell'Ateneo pisano.

La ricerca permetterà di approfondire le conoscenze scientifiche sugli eventuali e potenziali rischi per la salute della popolazione a causa dell'esposizione quotidiana agli inquinanti, e di valutare il possibile ruolo protettivo, o viceversa aggravante, di altri fattori nei confronti del danno biologico da inquinanti atmosferici nei bambini.

A livello operativo, il progetto prevede di reclutare 1.000 bambini in 5 città italiane, 200 per ogni città (Brescia, Lecce, Perugia, Pisa e Torino) caratterizzate da diversi livelli di inquinamento dell'aria, sia in inverno che in estate. Per ogni bambino verrà raccolto un campione biologico (cellule della mucosa orale) e tutti i dati di interesse per la ricerca mediante un questionario compilato dai genitori.

La ricerca, infatti, ha l'obiettivo principale di valutare l'associazione tra la concentrazione di alcuni inquinanti atmosferici quali particolato fine (PM10 e PM 0.5), ossidi di azoto, idrocarburi policiclici aromatici (IPA), nitroIPA e altri, e alcuni marcatori di effetto biologico precoce, attraverso test specifici di laboratorio che rilevano la presenza di eventuali danni al Dna nelle cellule della mucosa della bocca di bambini di 6-8 anni di età.

In questo studio inoltre si valuteranno non solo i diversi indicatori dell'inquinamento atmosferico ma anche altre possibili fonti di esposizione a inquinanti aerei come quelli presenti all'interno delle abitazioni, i fattori demografici e alcuni aspetti degli stili di vita, come l'alimentazione, che potrebbero influenzare gli effetti biologici. Infine lo studio permetterà di fornire informazioni utili per orientare interventi e scelte politiche intesi a proteggere la salute dei bambini dai possibili danni degli inquinanti atmosferici, sia a livello collettivo che individuale.