Aziende e regioni

Emilia Romagna, correzioni dell'Antitrust sul progetto di tesoreria unica per tutte le Asl

L'Antitrust corregge l'Emilia Romagna sul progetto di tesoreria unica per tutte le aziende sanitarie della Regione. Così com'è, il progetto di gara predisposto da Intercent-Er (Agenzia regionale di sviluppo dei mercati telematici) potrebbe essere troppo restrittivo rischiando quindi di «limitare la partecipazione», avverte il presidente dell'Authority Giovanni Pitruzzella, in una lettera inviata proprio all'Agenzia centrale per gli acquisti della Regione lo scorso 28 marzo e pubblicata sull'ultimo bollettino dell'autorità garante.

A un primo esame, gli atti predisposti a Intercent-Er per la gara per l'affidamento del servizio di tesoreria per le aziende sanitarie dell'Emilia-Romagna (sottoposti all'Antitrust per un parere) sono «sostanzialmente
conformi agli orientamenti espressi da questa Autorità in materia di bandi di gara», riconosce Pitruzzella. Ciò però non esclude l'opportunità di alcuni correttivi messi nero su bianco nella lettera.


L'Autorità «sottolinea la necessità di valutare l'adozione di requisiti tecnici ulteriori rispetto a quelli già previsti dall'Agenzia al fine di garantire la partecipazione anche a soggetti che, pur non avendo concluso tre contratti di servizi di Tesoreria e/o servizi analoghi in favore di Enti Pubblici nel triennio 2011-2013, siano comunque in grado di assicurare la fornitura del servizio oggetto di gara».

L'Antitrust rileva anche che «il requisito consistente nell'avere almeno uno sportello bancario nel territorio di ciascuno dei comuni di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Bologna, Imola, Ravenna, Forlì, Cesena, Rimini, oppure di impegnarsi a costituirne uno, entro 35 giorni dalla data di aggiudicazione definitiva potrebbe limitare la partecipazione. Pertanto tale
prescrizione dovrebbe essere modificata nel senso di richiedere l'esistenza di uno sportello bancario in un raggio chilometrico ritenuto necessario in funzione della clientela servita e non tassativamente in ognuno dei comuni indicati nel bando o, alternativamente, la disponibilità a costituirne uno nuovo in un tempo congruo, ad esempio tre mesi, all'espletamento delle formalità necessarie per l'avvio dello stesso».

Segnalati gli aggiustamenti da fare, l'Antitrust si riserva di valutare gli esiti della gara, nel caso «emergano elementi suscettibili di configurare illeciti anticoncorrenziali».