Aziende e regioni

Migliorano i parametri del Ssr toscano, lo dicono i «bersagli» del Mes

Netto miglioramento per gli indici della sanità toscana. E' quanto emerge dal rapporto MeS 2013 sull'offerta sanitaria della Regione, curato dal laboratorio management e sanità della Scuola superiore Sant'anna di Pisa e ribattezzato, dal suo avvio, come «bersagli » del Ssr.
«Sono risultati molto soddisfacenti - è il commento dell'assessore regionale alla salute, Luigi Marroni - che del resto confermano i riconoscimenti che in questi ultimi sei-otto mesi sono arrivati alla Toscana. L'ultimo in ordine di tempo, la cosiddetta "griglia lea": la conferma da parte del ministero che per il 2012 la toscana garantisce i livelli essenziale di assistenza. «In questa classifica, il sistema sanitario toscano è il secondo, a pari merito con quello del Veneto, dopo l'Emilia-Romagna e prima di Piemonte e Lombardia. La valutazione del Mes ci sarà molto utile, come ogni anno, per migliorare le performance della sanità toscana. Le aziende - dice Marroni - si stanno sempre più omogeneizzando, altra questione importante perché dobbiamo evitare grosse differenze fra le Asl per livellarle tutte verso l'alto».
Due i talloni d'achille: pronto soccorso, con una limatura del tasso di feedback positivo dei pazienti, e iste d'attesa. «Sicuramente un punto da migliorare, presenteremo a breve un progetto rivoluzionario sulle liste d'attesa», è il commento dell'assessore. Il tasso di soddisfazione, invece, degli accessi ai pronto soccorso è calato dal 91,8% del 2011 al 90,6% del 2013. Del resto, si registra anche un incremento del ricorso dei pazienti al pronto soccorso: 1,3 milioni a livello annuo con un progresso dell'1,5%. In questa statistica spicca la performance di prato, che col nuovo nosocomio «santo stefano« riesce ad attrarre un segmento significativo di utenti che precedentemente preferivano ricorrere alle cure dell'ospedale fiorentino di careggi.

I progressi riguardano la sanità d'iniziativa, la percentuale di popolazione assistita oltre i 16 anni dai medici di famiglia è lievitata dal 35% del 2011 al 45% del 2013, la riduzione del 3% dell'ospedalizzazione dei diabetici e dei ricoveri considerati impropri. Il tasso di accesso per uno scompenso cardiaco si é ridotto da 178 a 155 ogni 100 mila abitanti. Globalmente si registrano miglioramenti nel 65% degli indicatori del Mes. Un sistema che si regge anche dal punto di vista finanziario, in quanto la spesa farmaceutica è stabile a 195 euro pro capite. Efficienza anche nella rapidità degli interventi chirurgici, il 71% di fratture del femore nel 2013 sono state operate entro due giorni e una riduzione dei cesarei dal 21% del 2007 al 18% del 2013 con un trend costantemente in discesa in questi anni.

I risultati di sintesi
Ulteriore incremento della sanità di iniziativa, che prevede un'azione proattiva dei professionisti sanitari nella prevenzione e cura delle patologie croniche. La percentuale di popolazione oltre i 16 anni assistita da medici di famiglia aderenti ai moduli della sanità di iniziativa è cresciuta dal 35% del 2011, al 40% del 2012, al 45% del 2013.
In riferimento alla presa in carico dei pazienti diabetici, l'ospedalizzazione si riduce del 3%, così come il tasso di amputazioni maggiori, che passa dal 52% del 2012 al 48% del 2013.
Anche l'ospedalizzazione per scompenso segna un risultato positivo e cala da 178 a 155 per 100.000 abitanti.
Diminuisce a livello regionale in tutte le aziende il tasso di ospedalizzazione dei ricoveri oltre 30 giorni (da 0,69 a 0,63 per 1.000), che è una misura indiretta dell'integrazione tra ospedale e territorio.
In continua espansione i corsi AFA (attività fisica adattata), rivolti a persone oltre i 65 anni affette da patologie croniche: i corsi ad alta disabilità sono passati da 2,46 a 2,59 per 15.000 abitanti (+5%), quelli a bassa disabilità da 1,53 a 1,70 per 1.000 abitanti (+11%).
Migliora anche la percentuale di anziani in cure domiciliari, che cresce dall'8% al 10% (+19%).
Sul versante delle prestazioni diagnostiche, i dati continuano a registrare una significativa riduzione degli esami diagnostici ad alto rischio di inappropriatezza, come le risonanze magnetiche muscolo-scheletriche per i pazienti con più di 65 anni, che si riducono dell'8%, passando da 22 a 20 per 1.000 abitanti.
Il sistema regge anche dal punto di vista della spesa farmaceutica, che si assesta sui 195 euro pro capite, nonostante si registri un incremento dei consumi.
Grazie al potenziamento dell'assistenza territoriale, si evolvono anche fisionomia e ruolo dell'ospedale, che da luogo di risposta per qualsiasi problema di natura sanitaria e socio-sanitaria, diventa sempre più riferimento ad alto livello tecnologico, in grado di fornire risposte assistenziali a problemi acuti. Rappresenta quindi un risultato positivo la riduzione del tasso di ospedalizzazione, che scende da 139 a 136 per 1.000 abitanti. Ancora spazi di miglioramento nel tasso di ospedalizzazione dei pazienti pediatrici, che comunque registra una diminuzione del 4% rispetto al 2012.
Per quanto riguarda l'efficienza, si riduce ulteriormente l'indice di performance della degenza media (IPDM), che nel 2013 cala da - 0,19 a - 0,33. L'IPDM, che confronta la degenza media registrata per ciascun ricovero con la media regionale per la stessa tipologia di ricovero, permette una valutazione omogenea delle strutture. L'IPDM consente di comprendere il grado di efficienza con cui una struttura provvede all'erogazione delle prestazioni. Si sottolinea che su questo indicatore la Toscana registra da qualche anno la migliore performance nazionale.
L'efficienza è sistematicamente conseguita grazie all'appropriatezza dei ricoveri. I Drg Lea medici migliorano del 5%, passando da 84% a 89%; per i Drg Lea chirurgici il dato regionale resta sostanzialmente allineato con quello del 2012 e si assesta al 78% circa, con andamenti eterogenei tra le aziende. Si riduce anche l'inappropriatezza sugli interventi di chirurgia elettiva.
Molto significativo il dato sulle fratture di femore operate entro 2 giorni: nel 2007 il dato nazionale era del 33%, e quello toscano del 37%; nel 2011 la Toscana arriva al 60%, contro una media nazionale ferma al 39%, e nel 2013 si assesta al 71%.
Nell'ambito del percorso materno infantile, si osserva una riduzione della percentuale di cesarei: dal 21% del 2007, al 20% del 2012, al 18% del 2013.
Quanto al pronto soccorso, il 72% dei pazienti con codice giallo viene visitato entro 30 minuti e il 78% dei codici verdi entro 1 ora.
Monitorato per la prima volta anche un nuovo indicatore sul sistema 118, che misura l'intervallo di tempo che intercorre tra la chiamata al 118 e l'arrivo del primo mezzo di soccorso sul posto. A livello regionale il dato è di 15 minuti, a fronte di un obiettivo nazionale di 18.
Il giudizio degli utenti sul Pronto soccorso. Tra il 30 settembre e il 10 novembre 2013, il MeS ha condotto per la Regione un'indagine volta a rilevare l'esperienza e la soddisfazione del servizio da parte degli utenti dei Pronto Soccorso toscani. Dall'elaborazione dei 5.374 questionari ricevuti, è emerso che il 66,5% dei pazienti dà una valutazione ottima o buona sulla qualità complessiva dell'assistenza ricevuta, e il 24,1% sufficiente, per un totale di pazienti soddisfatti pari al 90,6%, mentre gli insoddisfatti sono il 9,4%. Questo dato evidenzia un lieve peggioramento rispetto al 2011, quando i pazienti soddisfatti erano il 91,8%. Migliora la presa in carico del dolore dei pazienti: nel 2013 gli utenti che danno una valutazione positiva sono il 77,4%.