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Lombardia compatta contro i tagli lineari. Maroni: «Si applichino i costi standard»

«La Lombardia è una Regione virtuosa, che non merita i tagli lineari. Tutti i partiti presenti in Consiglio regionale, maggioranza e opposizione, hanno condiviso la mia posizione. E' una buona notizia». Lo ha detto il
presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, a margine della seduta di oggi dell'Assemblea regionale lombarda, chiamata a votare un Ordine del giorno sulla Legge di stabilità, nel quale, fra le altre cose, viene ribadita la necessità di applicare i costi standard.

Posizione forte. Quella presa oggi, ha sottolineato il governatore, «è una posizione forte da parte della Lombardia, che faremo valere sul "tavolo romano", affinché si cambi quella che io ho definito "Legge di stupidità"».

Pericolo tagli. Questa Legge di stabilità, così com'è, ha proseguito Maroni, «ci costringe o ad aumentare le imposte regionali (Irap, addizionali Irpef, ticket), cosa che non vogliamo fare, oppure ridurre i servizi. Mi auguro davvero che non venga approvata così com'è. Nei mesi scorsi - ha raccontato - ho consegnato a Renzi un dossier intitolato 'Regione Lombardia, un modello che funziona e costa poco'. Se venisse copiato il nostro esempio, si risparmierebbero altro che 4 miliardi. Lo stesso vale per il numero dei dipendenti pubblici. Queste sono le buone prassi che vanno diffuse, i tagli lineari mortificano chi spende bene i propri soldi, come la Regione Lombardia».

Testo ignoto. Circa l'incontro fra Regioni e Governo proprio sulla legge di Stabilità, in agenda questo giovedì, il presidente lombardo ha osservato che «a oggi il testo non si conosce. Se domani non viene pubblicato, è perfettamente inutile incontrare il Governo. Prima viene pubblicata la legge, poi la studiamo per bene, visto che sembra ci siano altre novità negative per le Regioni oltre ai tagli lineari, infine apriamo il confronto».