Aziende e regioni

Mobilità sanitaria più facile tra Umbria e Lazio

Siglato un accordo triennale sulla mobilità sanitaria e uno sul turismo tra Umbria e Lazio. Promotori dei protocolli i presidenti, Catiuscia Marini e Nicola Zingaretti, che hanno mosso un passo concreto nel superamento del regionalismo. Secondo la Marini «c'è esigenza che le Regioni si autoriformino attraverso un'integrazione naturale che metta insieme territori che per dinamiche economiche, industriali e del lavoro siano naturalmente collegate e connesse». Questo protocolli, ha aggiunto Zingaretti, sono «una dimostrazione di quello che serve all'Italia, cambiare e autoriformarsi migliorando la qualità della vita delle persone».
L'accordo sulla sanità prevede l'uniformità dei Piani di attività regionali su una serie di criteri che vanno dalla facilitazione di accesso alle prestazioni dei pazienti dell'altra Regione alla mobilità dei professionisti, dall'eliminazione progressiva delle eventuali differenze tariffarie alla definizione di criteri di appropriatezza comuni per l'accesso alle prestazioni sanitarie nei diversi regimi assistenziali. In questo quadro d'intervento, che ha l'obiettivo di migliorare la qualità assistenziale e i costi dell'organizzazione del servizio sanitario, particolare attenzione verrà posta alle aree di confine, quindi alle province di Viterbo, Rieti e Terni.
Per garantire i servizi le regioni si impegnato a sviluppare adeguati sistemi di informazione e la semplificazione delle procedure amministrative per l'accesso alle prestazioni, prevedere la mobilità di equipe di professionisti di una regione nelle strutture dell'altra; rivalutare la rete dell'emergenza nelle zone di confine al fine di far confluire le urgenze-emergenze alla struttura ospedaliera più accessibile; prevedere attività di training all'interno di specifici progetti volti, in particolare, a favorire l'integrazione fra professionisti dell'area territoriale e specialistica delle due regioni; stabilire tetti massimi di finanziamento per i volumi di prestazioni erogate; eliminare progressivamente le eventuali differenze tariffarie, prevedendo aggiornamenti puntuali.
Umbria e Lazio, inoltre, condivederanno programmi di monitoraggio e controllo dell'attività effettuata e di valutazioni dell'appropriatezza delle tipologie e delle prestazioni erogate prevedendo eventuali misure di penalizzazione degli effetti distorsivi (superamento tetti, ricoveri inappropriati, ricoveri ripetuti o troppo brevi).
Sulla mobilità ospedaliera e specialistica ambulatoriale Umbria e Lazio hanno convenuto che ricoveri e prestazioni specialistiche costituiscono le aree a cui vanno rivolti prioritariamente gli interventi di governo dei flussi di mobilità per migliorare l'appropriatezza clinica e organizzativa, favorendo il trasferimento delle attività dal regime di ricovero a quello ambulatoriale, adottando criteri di accesso alle prestazioni omogenei fra le due Regioni.
Infine, per quanto riguarda le problematiche specifiche delle aree di confine vengono indicate nel protocollo come il tema di maggior interesse, in quanto costituiscono l'ambito per sperimentare concretamente l'idea di un «federalismo solidale». A tal fine verrà approfondita la possibilità di definire accordi relativi a tali aree, per garantire la miglior qualità e continuità assistenziale in un sistema funzionalmente integrato di servizi che sappia valorizzare le opportunità presenti in un'ottica di ottimizzazione complessiva delle risorse impegnate.
I due documenti sono stati pubblicati integralmente sul sito www.regioni.it (rispettivamente nella sezione sanità e nella sezione turismo).