Aziende e regioni

Toscana, Rossi a tutto campo su manovra e farmaci innovativi

di Toscana Notizie

Un’apertura ma anche la necessità di aprire la scatola per capire cosa c’è dentro. La scatola è la legge di stabilità e le risorse per la sanità. Nel briefing di oggi con i giornalisti il presidente della Toscana Enrico Rossi si è soffermato sugli stanziamenti per il fondo nazionale sanitario 2016 e in particolare sui farmaci contro l'epatite C che la Toscana ha chiesto che vengono assicurati dal servizio sanitario nazionale a tutti i malati, che in Toscana sono 26 mila.
«Abbiamo fatto al Governo una proposta per eradicare la malattia – ricorda Rossi - . È stato istituito un tavolo e dunque mi pare che ci abbiamo ascoltato. Si parla, per il 2016, anche di finanziamenti per farmaci innovativi. È una formula generica, mi auguro che dentro ci siano anche quelli per l'epatite C ed è quanto voglio appurare».
Rossi ha poi sottolineato come la spesa sanitaria nazionale, quella governata dalle Regioni, dal 2009 ad oggi sia rimasta stabile, mai meno di 110 miliardi e mai più di 111 l’anno. Il fondo quest'anno era di 110 miliardi, quello promesso per il prossimo anno ne avrà uno in più. «Ne prendo atto e vorrei discutere e capire con il Governo cosa significa», dice Rossi. «Di sicuro – spiega – i numeri negano che la spesa sanitaria sia esplosa e dimostrano invece come la sanità, e dunque le Regioni, abbiamo dato il loro contributo alla tenuta dei conti statali. Se in altri settori ci fosse comportati allo stesso modo - aggiunge il presidente - il debito pubblico non sarebbe cresciuto, come invece è successo. Di certo non lo ha fatto crescere la sanità».

Il problema rimangono gli investimenti. «Una sanità pubblica che non investe in tecnologia e in edilizia rischia il declino – si dice preoccupato Rossi -. Finora come Regione abbiamo investito molto. L’abbiamo potuto fare perché gli investimenti in sanità era fuori dal patto. Adesso rientrano invece nelle regole del pareggio di bilancio e se la Regione non lo potrà più fare ci dovrà pensare il Governo. Del resto – conclude – la sanità è da sempre un volano di sviluppo. Investire in sanità significa anche aiutare la ripresa e in una legge di stabilità tutta incentrata sul sostegno allo sviluppo questo dovrebbe essere un elemento che il Governo dovrebbe valutare attentamente».


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