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Farmaci, un certificato di eccellenza contro i furti in ospedale. I più rubati sono gli anti-epatite C

Un “certificato” di eccellenza per gli ospedali che rispondono ai più stringenti requisiti anti-furto (valevole per ottenere un possibile 'sconto' dalle assicurazioni), consulenze per le strutture che ancora non sono ad un livello di sicurezza ottimale e uno studio ad hoc - con relativo programma di messa a norma - per tre nosocomi maggiormente esposti al rischio di furti di medicinali. Sifo, la Società dei farmacisti ospedalieri e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie, torna ad occuparsi della sicurezza delle farmacie ospedaliere e della piaga dei furti di farmaci in ospedale. Queste sono infatti alcune delle novità che arriveranno con Padlock 2.0, prosecuzione del progetto Padlock con cui due anni fa i farmacisti ospedalieri si sono rimboccati le maniche per mettere a punto le linee guida e migliorare la sicurezza delle farmacie ospedaliere.

I più rubati sono i farmaci anti-epatite C
Il rischio dei furti di farmaci negli ospedali è tuttora presente per il Sistema sanitario nazionale, anche se con tutto il lavoro già fatto sui vari fronti, il fenomeno è stato già molto
ridimensionato: di fatto siamo a 7-8 furti censiti (di cui 3 piccoli) in un anno.
«Di questi, tre riguardavano medicinali contro l’epatite C - spiega Domenico Di Giorgio, direttore dell’Ufficio qualità dei prodotti e contraffazione dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) - prodotti di cui si parla molto sulla stampa e dall’alto valore economico. Solo uno di questi furti valeva 800.000 euro». E una volta sottratti i prodotti dagli ospedali, secondo Aifa, «i criminali si infiltrano sui social network», puntando a pagine dove possono reperire eventuali clienti, come quelle delle associazioni di pazienti. «Stiamo monitorando il fenomeno - assicura Di Giorgio, direttore dell'Ufficio qualità dei prodotti e contraffazione dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) - . Per quanto riguarda l’estero è in corso un’indagine sulla falsificazione dell'anti-epatite C Sovaldi, venduto in Israele attraverso un grossista svizzero e fornito attraverso India e Hong Kong».

Nel progetto Sifo entrano anche altre realtà da Aifa al NasAl danno economico talvolta ingente provocato da questi 'colpi', si aggiunge il fenomeno del commercio illegale di medicinali e, di conseguenza, la questione della sicurezza dei pazienti. Con il progetto Padlock, tra il 2014 e il 2015, Sifo è scesa in campo per promuovere la prevenzione del fenomeno e la messa in sicurezza delle farmacie ospedaliere. Il progetto che adesso riprende con una seconda fase, avvalendosi del contributo incondizionato di Roche, è stato ribattezzato Padlock 2.0. E si è ampliato. Il progetto di Sifo, infatti, ha richiamato l'attenzione di altri importanti realtà, pilastri del mondo sanitario e non solo, che hanno deciso di aderire e prendere parte alla seconda fase di lavoro. Si tratta di Fiaso, Aifa, Nas, Ania (Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici) e Aiba (Associazione italiana brokers di assicurazione e riassicurazione). Le nuove linee guida che usciranno da Padlock 2.0, infatti, saranno condivise da tutti i soggetti.

Analisi su altre 20 farmacie e linee guida aggiornate
Cosa prevede nello specifico la seconda 'puntata' del progetto? Prima di tutto l’aggiornamento delle linee guida: le prime, che furono pubblicate nel supplemento de Il Sole 24 ore Sanità del mese di novembre 2015, arrivavano a fronte di uno studio analitico effettuato su un campione di 30 farmacie ospedaliere distribuite su tutto il territorio nazionale. Ora il campione verrà ampliato estendendo gli audit ad ulteriori 20 centri. In questo modo, si consoliderà il campione e anche i risultati del 2014-2015, che tracciavano un panorama non proprio rassicurante: quando l'analisi era ormai a buon punto, infatti, lo scenario che emergeva era questo: tre sole farmacie ospedaliere, su 21, risultavano sicure. Altre 12 avevano lacune da colmare e sei erano totalmente inadeguate dal punto di vista della sicurezza.

Un comitato multidisciplinare stabilirà i requisiti per l’excellence contro i furti
Per sviluppare l'analisi dei nuovi centri, Sifo costituirà un comitato tecnico-scientifico multidisciplinare, a cui spetterà il compito di realizzare un documento contenente i requisiti per l'Excellence contro i furti nelle Farmacie ospedaliere: criteri di sicurezza, questi, che saranno condivisi da tutti i partner di Padlock 2.0. Questi requisiti daranno la possibilità alle strutture che li possiedono (saranno fatte apposite verifiche) di accedere ad una idoneità di Excellence, riconosciuta da Ania e Aiba, che renderà possibile una rinegoziazione delle condizioni assicurative grazie all'abbattimento del rischio di furti nella struttura. E non è tutto. Il progetto Padlock 2.0 prevede anche che 10 farmacie ospedaliere, all'interno delle 50 esaminate dall'inizio del progetto, possano accedere ad una consulenza/audit avanzato per raggiungere l'idoneità di Excellence Padlock. E, infine, la selezione dei tre centri maggiormente esposti al rischio di furti, che saranno oggetto di uno studio personalizzato per migliorare la prevenzione anche con un programma di messa a norma.

Il progetto Padlock 2.0 sarà presentato in occasione del XXXVII Congresso nazionale
Sifo (Milano, 1-4 dicembre 2016) in una sessione parallela denominata “Innovazione
della logistica del farmaco e dei dispositivi medici: tracciabilità, sicurezza e sostenibilità”.


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