Aziende e regioni

Campania: asili nido aziendali e ludoteche in tutti gli ospedali

di Laura Viggiano

La Regione Campania ha accolto le prime richieste per realizzare asili nido aziendali e ludoteche in tutti gli ospedali della Regione. Nei prossimi mesi partirà la fase di sperimentazione che, secondo le stime, sarà conclusa nell’arco di un anno e mezzo, partendo concretamente con l'apertura degli asili nel 2018. I primi progetti partiranno in tre aziende ospedaliere, due napoletane, Cardarelli e Ospedale del Mare, e una salernitana, San Giovanni di Dio Ruggi D’Aragona.
Le risorse sono già a disposizione della Regione, sono risorse ordinarie per la conciliazione della vita familiare con la vita lavorativa, gestite dall'assessorato alla Formazione e Pari opportunità, e ammontano a circa un milione e mezzo di euro. Nei prossimi giorni saranno definiti i decreti di ammissione a finanziamento. Successivamente i servizi saranno affidati a società esterne con una procedura a evidenza pubblica.
Il servizio accoglierà sia i figli dei dipendenti degli ospedali sia i bambini di coloro che devono recarsi in ospedale per prestazioni sanitarie oppure per visitare parenti o conoscenti ricoverati, con un servizio di “baby stop”. L’obiettivo è sostenere e favorire la genitorialità e la conciliazione dei tempi famiglia e lavoro. «È un progetto che nasce dalla volontà di offrire alle famiglie maggiori servizi per i propri figli, con maggior bilanciamento tra famiglia e lavoro, venendo incontro soprattutto alle esigenze delle donne – spiega l’assessora alle pari opportunità, Chiara Marciani - e garantendo inoltre l'evoluzione del bambino in un contesto che faciliti l'attività lavorativa delle mamme ed il rapporto naturale con i figli». Una scelta che ha coinvolto gli ospedali alla luce di una valutazione che ha preso in considerazione, tra l'altro, il numero delle donne medico, notevolmente aumentato, e il fatto che è una professione legata a turni di lavoro particolari.
Il progetto a cui si sta lavorando prevede che ogni struttura debba offrire servizi per bambini di età compresa tra 0 e 3 anni e, oppure, per bambini da 3 a 12 anni, con un orario di apertura utile a coprire fino a due turni di lavoro. Gli spazi destinati a asilo noto o ludoteca saranno pronti ad accogliere dai 20 ai 50 piccoli utenti.
La fase sperimentale servirà anche a comprendere come proseguire l'erogazione del servizio, se si potranno attingere risorse aggiuntive, anche europee, per estendere l'iniziativa al resto delle aziende ospedaliere campane e se oltre alle aziende ospedaliere si potrà ipotizzare l'apertura di asili nido o ludoteche anche in altri tipi di strutture sanitarie in cui vi è non solo presenza di personale dipendente ma anche afflusso di pubblico con tempi di permanenza e attesa prolungati.
«Potremo anche valutare – aggiunge Marciani – la possibilità di prolungare le ore di operatività dei servizi attivati, considerando eventuali esigenze di aperture notturne, o se sarà utile potenziare i sevizi rivolti a una fascia d'età piuttosto che a un'altra».


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