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Tumori, a Bari microscopio robotizzato e rete 5G per una "doppia" diagnosi

di Vincenzo Rutigliano

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24 Esclusivo per Sanità24

Un microscopio robotizzato di ultima generazione all'ospedale "Di Venere" di Carbonara, in grado di analizzare, in profondità, i campioni di sangue dei pazienti per sospetta patologia oncologica. Lo strumento messo a disposizione dell'équipe dell'unità operativa di patologia clinica diretta da Edmondo Adorisio, è in condizione non solo di diagnosticare la patologia, con maggiore precisione e tempestività, ma anche di farlo in tempo reale, grazie al collegamento, che sfrutta la tecnologia 5G, con l'unità di ematologia dell'Irccs Oncologico di Bari, diretta da Attilio Guarini. Così grazie alla rete ultra-veloce 5 G di cui Bari si è dotata negli ultimi mesi, è possibile avere una consulenza a distanza, istantanea e precisa, con l'ausilio di un semplice tablet, che serve a confortare e a migliorare la diagnosi.

Grazie alla convenzione tra l'unità di Patologia Oncologica del Di Venere e quella di Ematologia dell'Oncologico, l'equipe di Adorisio ha il supporto importante da parte di specialisti di alto livello. " Avere una 'second opinion' su patologie così delicate - spiega lo stesso Adorisio - è fondamentale per prendere le decisioni giuste e mettere a punto la terapia migliore da somministrare". Questa possibilità per i pazienti dell'unità di patologia clinica del Di Venere presto avrà una prospettiva applicativa anche nel campo dell'anatomia patologica, il che permetterà di rispondere, in modo immediato, alle esigenze dei chirurghi in sala operatoria per l'esecuzione dell'esame estemporaneo, qualora sia necessario individuare e classificare una patologia oncologica.

La diagnosi dei tumori ematologici con doppia lettura è quindi un'applicazione pratica, già oggi possibile al "Di Venere", del ventaglio di potenzialità offerte dalla rete 5G. Su questo versante, non appena le condizioni tecniche della rete 5G lo permetteranno, il prossimo passo riguarderà l'avvio di un Ambulatorio Ematologico "diffuso", anche questo in collaborazione con l'Irccs Oncologico di Bari, e in grado di mettere l'esperienza della Patologia Clinica del "Di Venere" e dell'Irccs al servizio di altri centri della Asl. E si potranno anche sperimentare, e studiare, gli ulteriori sviluppi connessi alla telemedicina e alla telepatologia, ad esempio per seguire l'evolversi delle patologie direttamente a casa del paziente, in campo oculistico, dermatologico, cardiologico e pneumologico.

Indagini cliniche, cura e tecnologia viaggiano dunque sulla rete 5G all'interno del progetto Sanità 5.0, al quale aderisce la direzione strategica dell'Asl Bari, che ne è partner insieme alla Asl di Matera, Policlinico Bari e, appunto, Irccs Bari. "Stiamo esplorando – spiega il dg dell'Asl Bari, Antonio Sanguedolce - la nuova frontiera della sanità ospedaliera e della diagnostica remota, attualmente in fase sperimentale proprio nella città e nella nostra Asl, con la possibilità di diversi impieghi nel futuro prossimo in servizi come la telediagnosi, il monitoraggio remoto di parametri vitali, la telemedicina a domicilio e la diagnosi remota in mobilità, il tracciamento di strumenti medicali, ma anche per la formazione del personale sanitario e la scuola in ospedale, attraverso l'e-learning ospedaliero e la smart-education per bambini ospedalizzati".

La convenzione tra l'unità di Patologia Clinica del Di venere e quella di Ematologia dell'Oncologico fa parte di una convenzione globale che comprende diversi altri servizi: chirurgia toracica, anatomia patologica, pneumologia, otorinolaringoiatria, radiologia e medicina trasfusionale.


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