Aziende e regioni

Cure a casa/ Progetto pilota Vidas e Ospedale San Raffaele: micro-équipe per i pazienti più fragili

di Giorgio Trojsi *

S
24 Esclusivo per Sanità24

Il nostro ultimo progetto, costruito in partnership con l’Irccs Ospedale San Raffaele, è stato pensato e strutturato per la presa in carico dei malati cosiddetti cronici, complessi e fragili. Persone per lo più anziane, con una o più patologie croniche che, dimesse dall’ospedale, diventano soggetti elettivi per le cure domiciliari a bassa intensità, che eviteranno i numerosi accessi, spesso impropri, al pronto soccorso. Si tratta di pazienti con un’attesa di vita mediamente più lunga di quelli in carico ai servizi di cure palliative, ma ci è parso doveroso mettere a loro disposizione la nostra capacità organizzativa.
Questo progetto, condiviso fin dall’inizio con Regione Lombardia in un’ottica di co-progettazione, è maturato nel corso degli ultimi due anni, quando il progredire della pandemia ha evidenziato i limiti della medicina territoriale, mettendo a dura prova i medici di medicina generale. L’ambizione è quindi quella di sperimentare un inedito modello di cure domiciliari replicabile su scala maggiore, per una platea di pazienti più ampia, legata all’inarrestabile invecchiamento della nostra società.
Era il 1982 quando Giovanna Cavazzoni creò la prima équipe Vidas – palliativisti ante litteram, il termine non esisteva nell’accezione clinica che ha assunto – e da allora la crescita è stata straordinaria. Dai 20 pazienti assistiti in quel primo anno siamo a oltre 2.000 malati curati in casa loro o nei due hospice, con reparti di degenza e day hospice per adulti e minori. L’assistenza è garantita da 7 équipe multiprofessionali, da oltre 200 collaboratori affiancati da circa 350 volontari selezionati e preparati. Sono parte della nostra articolata realtà anche la formazione per professionisti sociosanitari, la divulgazione culturale e la sensibilizzazione.
Nell’anno in cui compiamo quarant’anni, la volontà è quella di ampliare i bisogni accolti e di costruire nuove risposte. Oltre all’estensione dell’assistenza ai pazienti cronici complessi e fragili e allo sviluppo delle cure palliative pediatriche, sono in avvio due nuovi progetti: Più vita agli anni e Campus. Il primo è rivolto a malati gravemente fragili che si trovano anche in condizioni di criticità familiari, sociali e abitative. Creeremo per loro una struttura residenziale, ristrutturando una cascina abbandonata nel Parco Forlanini di Milano. Gli ospiti potranno avere la protezione della nostra rete di assistenza domiciliare e saranno inseriti in un contesto che prevede anche spazi e servizi aperti alla Comunità e la presenza di altre realtà non profit con attività di formazione professionale e avviamento al lavoro per giovani in condizioni di fragilità sociale: uno scambio virtuoso tra generazioni, con il volontariato protagonista. Il Campus, in collaborazione con la School of Management della Statale, è invece pensato come un’accademia di formazione e incubatore-sviluppatore di progetti. È lo strumento con cui metteremo a disposizione di altre realtà del Terzo Settore esperienza e competenza, non solo cliniche ma valoriali, organizzative, strutturali.

* direttore generale Vidas


© RIPRODUZIONE RISERVATA