Aziende e regioni
Ddl Anziani/ Fiaso: una rivoluzione per il welfare che rimette al centro la persona
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“Il Disegno di Legge sulle politiche per gli anziani rappresenta una legge quadro importante, che cambierà radicalmente il welfare degli anziani, riordinando e reintegrando tutte le politiche di tipo sanitario, sociale e previdenziale a loro rivolte”. Così Paolo Petralia, vicepresidente vicario di Fiaso, ha aperto il convegno sulla transizione assistenziale tra rete ospedaliera e servizi territoriali, che si è tenuto oggi all’Antico Ospedale San Gallicano a Roma.
“Siamo convinti che management e istituzioni, insieme, possano riuscire a ‘rimettere al centro l’anziano’, sperimentando e promuovendo politiche e modelli di servizi avanzati e innovativi capaci di costruire una visione di salute e sanità sostenibile, in grado di dare risposte di dignità a tutti i cittadini. Oggi abbiamo anche illustrato alcuni modelli di sperimentazione innovativa messi in campo in questa prospettiva nelle Aziende sanitarie e ospedaliere del Lazio, e successivamente andremo avanti anche con le altre regioni. Vogliamo contribuire così, in modo tangibile - aggiunge Petralia - a sostenere il cammino del Ddl, proponendo una riflessione sulle tematiche affrontate nell’ottica di una partecipazione attiva e insieme di una concreta trasformazione dal basso”.
L’incontro è stata l’occasione per presentare con le Istituzioni e per confrontare con i rappresentanti del management il Ddl Anziani (Ddl S. 506/2023, Schema di disegno di legge recante Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane), disegno di legge delega attualmente in discussione al Senato, che si propone di realizzare una rete integrata di servizi ospedalieri e sanitari connessi con quelli sociali e assistenziali, in modo da concorrere a realizzare un continuum articolato e integrato, in grado di assegnare alle cure il setting più appropriato e prossimo.
All’evento hanno partecipato il ministro della Salute Orazio Schillaci, il senatore Francesco Zaffini, presidente della X Commissione Affari sociali e sanità del Senato e relatore del Ddl, monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita e presidente della Commissione per la riforma dell’assistenza agli anziani e Leonardo Palombi, segretario della medesima Commissione.
Protagonisti della seconda parte dell’evento sono stati i Direttori generali delle Aziende sanitarie e ospedaliere del Lazio associate a Fiaso che, coordinati da Giuseppe Quintavalle, direttore generale del Policlinico Tor Vergata e coordinatore Fiaso Lazio, hanno illustrato modelli di sperimentazione innovativa sulle questioni affrontate dal Ddl Anziani.
Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha esordito sottolineando come il Disegno di Legge Delega di riforma dell’assistenza agli anziani costituisca un provvedimento di grande rilievo per avviare un organico programma di tutela e promozione della qualità della vita e della salute delle persone anziane: “Dal via libera in Consiglio dei ministri lo scorso 20 gennaio, il percorso in Commissione si è concluso molto rapidamente, con numerosi emendamenti accolti, a riprova dell’apertura verso i contributi di ogni provenienza politica e della grande partecipazione parlamentare – ha dichiarato -. Già la prossima settimana il testo arriverà in Aula al Senato e la successiva alla Camera dei Deputati, per l’approvazione definitiva. L’obiettivo è di avere la norma vigente entro il 31 marzo, per delineare in modo preciso la cornice degli interventi con cui rispondere alle aspettative di una platea già molto vasta e destinata a estendersi nei prossimi anni. Tra i punti centrali del Ddl: il riconoscimento del diritto delle persone anziane alla continuità di vita e di cure presso il proprio domicilio e a una presa in carico integrata da parte delle strutture territoriali, che passa attraverso la realizzazione delle Case della comunità e il rafforzamento dell'assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture, come gli Ospedali di comunità”.
“Il Ddl Anziani è una legge in fieri, un work in progress, a partire dal quale vogliamo approdare a un provvedimento che segni un vero e proprio cambio di paradigma – ha proseguito Francesco Zaffini, presidente della X Commissione Affari sociali e sanità del Senato -. Con questo Disegno di legge, l’anziano diviene un pezzo importante del sistema, riprendendosi la possibilità di scegliere, anche in tema di assistenza: adesso è lui stesso o il suo caregiver a decidere come e dove essere assistito”. Il relatore del disegno di legge ha poi auspicato che occasioni come quella odierna proposta da Fiaso si ripetano, per allinearsi progressivamente al percorso della norma.
Monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita e presidente della Commissione per la riforma dell’assistenza agli anziani ha poi sottolineato come questo Ddl affronti “per la prima volta in una maniera olistica la questione della vecchiaia, rappresentando dunque una delle novità cruciali del nostro tempo. Dobbiamo finalmente prenderci cura di tutta la popolazione anziana e non solo dal punto di vista dell’assistenza prestazionale: l’obiettivo primario è che l’anziano venga preso in carico a casa, circondato dai propri affetti. C’è bisogno di una nuova alleanza da parte dell’intera società, perché nessun anziano sia lasciato solo, ma venga curato, rispettato, amato. L’età anziana non è un’età di scarto, di abbandono, di fine, ma una grande ricchezza per l’intero Paese e per altre generazioni”.
A chiudere l’incontro, Giuseppe Quintavalle, coordinatore Fiaso Lazio e direttore generale del Policlinico Tor Vergata: “Quella di oggi è stata una giornata importante, i Direttori generali delle Aziende sanitarie del Lazio hanno presentato le sperimentazioni in corso e quelle che verranno messe in campo che hanno al centro le questioni affrontate dal Ddl Anziani. Attualmente stiamo già lavorando sui contenuti principali del decreto, ma certamente potremo contribuire con ulteriori esperienze alla sua sperimentazione, contribuendo così a sviluppare una vera e propria riforma culturale e organizzativa”.
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