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Sardegna, focus sull'impatto del Covid per i bambini autistici

di Davide Madeddu

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Dai cambiamenti nella routine quotidiana all'interazione sociale e l'istruzione sino all'accesso a servizi e terapie. Sono alcuni degli effetti che il Covid ha avuto sui bambini con disturbo dello spettro autistico. È quando emerge allo studio internazionale pubblicato su Molecolar autism e che ha coinvolto oltre un migliaio di bambini di età compresa tra i 5 e i 21 anni e 14 centri internazionali che vanno dal Canada, al Giappone, agli Stati Uniti, all'Europa, e che spiega l’impatto del Covid sui bambini autistici. «Noi siamo stati coinvolti durante una collaborazione internazionale relativa agli effetti del Covid sulla psicopatologia negli accessi al pronto soccorso - dice Stefano Sotgiu, direttore della clinica di neuropsichiatria infantile dell'Aou di Sassari, che ha partecipato allo studio con la collega Alessandra Carta -. In seguito, abbiamo partecipato a uno studio mondiale sull'impatto della pandemia sui bambini con disturbo dello spettro autistico con o senza disabilità intellettiva».
A livello locale, lo studio ha coinvolto 30 famiglie residenti nella provincia di Sassari seguite dalla Clinica neuropsichiatrica e ha preso in considerazione bambini e ragazzi tra i 5 e i 15 anni di età. In tutti questi casi, si è potuto osservare un peggioramento della loro condizione, anche di tipo comportamentale.
«Abbiamo fatto un’indagine attraverso l'utilizzo di una piattaforma informatizzata e, attraverso le interviste con i genitori, somministrate tra luglio e ottobre del 2020 – dice Alessandra Carta, neuropsichiatra dell’Aou - si è potuto analizzare l’effetto delle restrizioni durante la pandemia sulla severità, l'eventuale peggioramento o stazionarietà dei sintomi dell'autismo nei ragazzi».
Dallo studio emerge che la pandemia ha colpito i bambini più fragili. In pratica, come sottolineano i due ricercatori, il risultato dello studio è importante perché «dimostra che il peggioramento dei pazienti autistici è legato allo stato di salute dei servizi e non allo stato di salute precovid del bambino».
I bambini che hanno dovuto interrompere per più tempo i percorsi terapeutici e riabilitativi a causa delle norme restrittive imposte nelle varie regioni sono quelli che hanno mostrato una perdita delle autonomie raggiunte e delle competenze precedentemente acquisite. In questi casi c’è stato un peggioramento dei sintomi tipici dello spettro autistico, come la tendenza all’isolamento o l’acuirsi dei comportamenti ripetitivi e interessi stereotipati. In questo scenario, un aspetto positivo arriva dal ricorso alla telemedicina e quindi dall'impiego delle tecnologie nell'ambito medico e clinico.
«Grazie alla telemedicina ci siamo potuti collegare con le case dei bambini - concludono i due - e abbiamo programmato delle visite quotidiane a tutti i pazienti che presentavano delle criticità maggiori. In questa maniera siamo riusciti a ridurre le urgenze sicuramente per quanto riguarda la gestione dei pazienti più problematici. Laddove questo non è avvenuto, c'è stato un peggioramento». Non solo: «Il Covid ha fatto emergere un peggioramento generale della salute mentale dell’infanzia e dell’adolescenza e le società scientifiche nazionali e internazionali avevano dato da tempo l’allarme».


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