Aziende e regioni

Sardegna: via libera al provvedimento che rimodula i contratti di sanità convenzionata

di Davide Madeddu

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24 Esclusivo per Sanità24

Dalla Regione Sardegna via libera al provvedimento che rimodula i contratti di sanità convenzionata. L’importo complessivo, siglato tra Regione e rappresentanti sindacali di categoria, prevede un impiego complessivo di 49 milioni di euro per assistenza primaria e continuità assistenziale per il solo 2023. Lo ha stabilito la delibera numero 23/31 approvata il 7 luglio scorso dalla Giunta Regionale. Punto di partenza la legge regionale del 5 maggio 2023 numero 5 relativa a Disposizioni urgenti in materia di assistenza primaria con cui si prevede un «incremento delle ris

orse da assegnare al capitolo di bilancio dedicato alla medicina generale, rispetto a quanto previsto nella legge regionale 21 febbraio 2023, n. 1». Ossia la norma per garantire «uniformi livelli essenziali di assistenza nel territorio, nelle more della stipula del nuovo accordo integrativo regionale previsto ai sensi dell'Accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale». Quindi la riparametrazione dei finanziamenti dedicati alla medicina generale «limitatamente all'annualità 2023, e, al fine ultimo di garantire una corretta funzionalità ed efficienza del Servizio sanitario regionale».

Per la medicina generale convenzionata, assistenza primaria, la cifra resta di 4.670 mila euro. Segue il capitolo che riguarda medicina di gruppo, medicina in associazione, medicina in rete, collaboratore di studio, infermiere e indennità collaborazione informatica, il fondo a disposizione è di 13.727.000 euro contro gli 8.027.000,00 del passato. Per gli altri progetti previste risorse per 21.656687 con una rimodulazione di 1.050. 000,00. Il totale delle risorse Air è di 40.098.687,01 euro. A queste risrse si aggiungono poi quelle per la continuità assistenziale che passa da 2.772.035,00 a 4.140.215,47. Con un totale complessivo che arriva a 49 milioni di euro.

E, sempre dalla Regione Sardegna, arriva lo stop, sino al 15 ottobre, a nuove o ulteriori autorizzazioni e accreditamenti delle strutture sanitarie per l'erogazione delle Cure domiciliari integrate (CDI) e delle Cure domiciliari palliative (CDP), nelle more della ridefinizione della relativa programmazione, nonché al fine di consentire la predisposizione dei requisiti minimi autorizzativi delle Cure domiciliari di livello base, in modo da garantire il riallineamento degli interventi agli obiettivi del PNRR.

Sempre sul fronte dell'assistenza sanitaria è arrivato anche il bando da 4 milioni di euro destinato alle Regioni del sud Italia promosso dalla Fondazione con il Sud. Le risorse messe a disposizione dalla Fondazione vanno a finanziare interventi a favore dei caregiver che assistono quotidianamente familiari con un elevato bisogno di cura. «Necessario alleggerire il carico psicofisico, e non solo economico, di chi ogni giorno si prende cura di una persona cara in difficili condizioni di salute - dice il direttore della Fondazione Stefano Consiglio -. Per farlo diventa imprescindibile la collaborazione tra pubblico e privato sociale, attraverso reti di prossimità in un’ottica di welfare comunitario». L’iniziativa si rivolge alle organizzazioni di terzo settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.


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