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Virus respiratorio sinciziale, dal Board del Calendario per la vita un Position paper e l'appello al ministero a trovare le risorse

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In un momento di particolare diffusione delle sindromi influenzali il Board del Calendario per la Vita - composto da Società italiana d’Igiene (SItI) ; Società italiana di Pediatria (Sip); Federazione italiana medici pediatri (Fimp) e Federazione italiana di medici di medicina generale (Fimmg) - sottolinea il rilievo, oltre ai tradizionali vaccini contro influenza, C, pneumococco e pertosse, di nuovi strumenti di prevenzione finora non disponibili, rappresentati dai vaccini contro il Virus respiratorio sinciziale (Vrs o Rsv). Questo virus, noto come causa di bronchioliti nei bambini piccoli, è anche molto rilevante per la salute degli anziani e degli adulti con malattie croniche, in cui determina spesso complicanze importanti quali polmoniti e bronchiti, ospedalizzazioni e morti. Nell’inverno scorso in Italia l’Rsv ha rappresentato nella popolazione ultrasessantacinquenne oltre il 21% delle sindromi respiratorie acute, contro il 38% del virus dell’influenza, il 21% di Sars-CoV2 ed il 20% di tutti gli altri virus respiratori (dati RespiVirNet).
«I nuovi vaccini hanno dimostrato elevata efficacia contro le malattia da Rsv, oltre l’80% nella prima stagione invernale, dopo la vaccinazione, sono sicuri, e proteggono anche nella seconda stagione fredda successiva alla singola dose – afferma Paolo Bonanni, Coordinatore scientifico del Board del Calendario per la Vita -. Sulla base delle evidenze scientifiche, che abbiamo riportato nel nostro documento, raccomandiamo, dalla prossima stagione autunnale, l’utilizzo dei nuovi vaccini Rsv nella popolazione dai 75 anni in su e negli ultra-sessantenni affetti da malattie croniche, che rendono l’infezione ancora più pericolosa per la salute. Auspichiamo – conclude - che il ministero della Salute si faccia parte attiva con il Governo affinché siano individuate le risorse necessarie alle Regioni per garantire l’offerta attiva di questa nuova fondamentale possibilità di prevenzione per la prossima stagione invernale 2024/2025».


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