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Veneto/ Contro i gettonisti Azienda zero apre alle prime candidature di medici “autonomi” in Pronto soccorso. In campo anche pensionati e specializzandi

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In Veneto Azienda Zero pubblica il primo avviso di procedura comparativa per la predisposizione di elenchi di medici idonei a prestare attività presso le strutture di pronto soccorso, mirata a ridurre e in prospettiva a eliminare il fenomeno dei ’gettonisti’. L’avviso resterà aperto per 20 giorni; potranno candidarsi in primis medici specialisti in emergenza-urgenza, specialisti in altre discipline equipollenti e affini o idonei all’emergenza sanitaria territoriale ma possono presentare domanda anche altri specialisti, medici in formazione specialistica e laureati e non specializzati da impiegare negli ambulatori per i codici minori. Il bando è aperto anche a medici in pensione. Le tariffe orarie massime per gli incarichi di lavoro autonomo, che potranno essere conferiti dalle aziende sanitarie sono 80 euro per i medici specialisti in emergenza-urgenza o specializzazioni equipollenti; 60 euro per i medici con altre specializzazioni e 40 euro per gli specializzandi. Le aziende sanitarie potranno incrementare le tariffe del 30% per attività svolte in ospedali di base e strutture riabilitative in presenza di servizi di emergenza-urgenza.
«Cominciamo subito ad attuare alla delibera con cui la Giunta regionale ha fornito alle aziende sanitarie strumenti per dare maggiore sicurezza, stabilità e competenza alle attività di Pronto soccorso ed emergenza/urgenza riducendo progressivamente il ricorso ai medici a gettone - dichiara l’assessore Manuela Lanzarin -. Confido che siano numerosi i medici disponibili ad assumente incarichi di lavoro autonomo, che consente un rapporto diretto con l’azienda sanitaria, offre maggiori garanzie in termini di continuità assistenziale consentendo peraltro di ridurre i costi rispetto agli affidamenti esterni. Ribadisco che il nostro primo obiettivo rimane quello delle assunzioni a tempo indeterminato e per rendere più attrattivo il lavoro dipendente anche con le organizzazioni sindacali della dirigenza sanitaria al tavolo di confronto regionale, per migliorare le condizioni di lavoro, in particolare proprio presso le strutture di pronto soccorso ed emergenza-urgenza».


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