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Stabilità 2016, gli investimenti e gli incentivi alle imprese

di Alberto Santi

Nella manovra varata per il prossimo anno sono diverse le misure fiscali che possono interessare gli operatori del comparto sanitario, anche se non ve ne sono di specificamente dedicate al settore. Ce n’è un po’ per tutti i gusti, per imprese e professionisti, come è d’uso in questo tipo di provvedimenti. Vediamole in estrema sintesi.

Novità per le imprese. Prima di tutto, una misura di sostegno alle imprese e di incentivo ai nuovi investimenti. Viene riconosciuta, infatti, la possibilità di dedurre un “super-ammortamento” calcolato solo a fini fiscali sui beni strumentali nuovi, acquistati già a partire dal 15 ottobre 2015 e fino al 31 dicembre del 2016. In pratica si tratta di una maggiorazione figurativa pari al 40% del costo sostenuto per l’acquisto dei cespiti, sul quale calcolare le quote di ammortamento deducibili ai fini Irpef e Ires. Proprio per quanto riguarda l’imposta dovuta sul reddito dalle società, è stata rinviata al 2017 la prevista riduzione dell’aliquota nominale, che passerà dal 27,5% al 24%. La legge di Stabilità 2016 reintroduce la possibilità di rivalutare i beni d’impresa risultanti nel bilancio 2014 che possono essere oggetto di rivalutazione nel 2015. Ennesima riedizione della possibilità di far fuoriuscire determinati beni dall’ambito del reddito d’impresa, potendo contare su un regime impositivo di favore rispetto alla normale tassazione. Per quanto riguarda le operazioni con l’estero, abrogata la normativa sull’indeducibilità dei costi cosiddetti “black list” e modificata l’individuazione dei paradisi fiscali ai fini della normativa sulle “controlled foreign companies”, dal momento che d’ora in avanti occorrerà riferirsi solo all’aliquota nominale di tassazione inferiore al 50 per cento. Si estende la deducibilità del costo del lavoro dall’imponibile Irap, nel limite del 70%, per ogni lavoratore stagionale impiegato per almeno 120 giorni nel periodo d’imposta, a decorrere dal secondo contratto stipulato con lo stesso datore di lavoro nell’arco di due anni a partire dalla cessazione del precedente contratto.

Novità per le persone fisiche. Detto in altra sede della risoluzione dell’annosa questione dell’Irap per i medici, il piatto forte della manovra - quanto meno sotto il profilo dell’effetto-annuncio - è la discussa abolizione delle imposte sulla prima casa. Dal 2016 non saranno più dovute la Tasi sull’abitazione principale e sulle relative pertinenze, nonché l’Imu sulle abitazioni di lusso (oltre che su tutti i terreni agricoli, purché di proprietà di coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali). Sempre in tema di immobili, va ricordata la proroga di un altro anno per i benefici fiscali legati ai pagamenti dei lavori di ristrutturazione edilizia (detrazioni Irpef del 50%, che salgono al 65% per gli interventi di miglioramento energetico, con soglia massima immutata a 96mila euuro). Confermato anche il cosiddetto “bonus mobili” che, per le giovani coppie trova applicazione anche a prescindere dall’effettuazione di lavori di ristrutturazione. Novità interessanti per i nuovi professionisti. Il regime dell’Iva forfetaria al 15%, infatti, diventa più accessibile, grazie all’innalzamento delle soglie massime di ricavi annui differenziate per tipologia di attività. Potranno beneficiare del regime anche i dipendenti e i pensionati che svolgono un’attività in proprio e l’aliquota di imposta sarà ulteriormente scontata al 5 per cento. È prevista una carta acquisti per le famiglie con almeno tre figli minori. L’iniziativa servirà, in base all’Isee, ad ottenere sconti a servizi privati e pubblici che vi aderiranno.

Varie misure. In materia di Iva, viene fatta chiarezza con una disposizione di carattere interpretativo sul momento a partire dal quale è possibile emettere note di credito a fronte di fatture nei confronti di soggetti ammessi a procedure concorsuali. Non sarà più necessario, infatti, attendere la ripartizione dell’attivo fallimentare, essendo possibile rettificare l’Iva già al momento della formale apertura della procedura nei confronti del debitore. Anticipata al 1° gennaio 2016 la riforma delle sanzioni amministrative e pagamento del canone Rai attraverso la bolletta elettrica. Si consente, poi, ai contribuenti decaduti dal beneficio della rateazione di somme dovute a seguito di accertamenti con adesione, di essere riammessi alla dilazione e inoltre ai contribuenti decaduti nei trentasei mesi antecedenti al 15 ottobre 2015. Il limite per i pagamenti in contanti sale da 1.000 a 3.000 euro, salvo che per quelli della Pubblica amministrazione. Da ultimo, occorre evidenziare che sono state disattivate per il 2016 le clausole di salvaguardia previste dalle precedenti disposizioni legislative, per un valore di 16,8 miliardi: non ci saranno quindi aumenti né dell’Iva, né delle accise.


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