Dal governo

Orlandi: per la precompilata dalle spese mediche esclusi solo i farmaci da banco

di Marco Mobili

Il nuovo termine per l'invio dei dati delle spese mediche resta il 9 febbraio 2016. E chi spera poi in una riapertura dei termini per il rientro dei capitali dovrà riporre ogni speranza. Il doppio stop è arrivato ieri direttamente dalla direttrice dell'agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, a margine del convegno organizzato alla Luiss dall'Istituto per il Governo societario, sulle novità fiscali e civilistiche del «Bilancio di esercizio 2015». Gli 8 giorni di mini-proroga (dal 1° al 9 febbraio) concessi alle associazioni di categoria e ai professionisti abilitati per l'invio delle informazioni sulle prestazioni sanitarie 2015 di pensionati e dipendenti, e che andranno ad arricchire i dati della nuova dichiarazione precompilata, sono stati «il massimo che abbiamo potuto concedere», ha detto la Orlandi.
«Non voglio entrare in polemica con nessuno - ha aggiunto la responsabile delle Entrate -, questo lavoro con gli ordini e le categorie è partito da più di un anno. Dietro c'è anche un accordo con l'Ordine del medici».
La proroga decisa la scorsa settimana, dal 1° (il 31 gennaio cade di domenica) al 9 febbraio (si veda Il Sole 24 Ore del 22 gennaio), «è già molto faticosa perché il 730 precompilato dovrà essere disponibile per Caf e professionisti il prossimo 15 aprile e per i contribuenti entro il 2 maggio». Come ha ricordato la Orlandi servono tempi certi, «per elaborare decine di milioni di dati e fornire un prodotto serio».
Sui nuovi dati attesi per precompilata, poi, la direttrice delle Entrate ha precisato quanto aveva anticipato la scorsa settimana sulla possibilità che nel nuovo 730 precompilato non saranno inserite le spese farmaceutiche: i dati non più in possesso dei farmacisti riguardano «esclusivamente i prodotti da banco senza prescrizione». Tutte le informazioni sui farmaci acquistati dai cittadini (e sono la maggioranza)con il “foglietto rosso” già sono nella piena disponibilità del sistema Tessera sanitaria.
C'è poi da segnalare anche la difficoltà dei sostituti per indicare nella nuova Certificazione unica 2016 (redditi 2015) il codice fiscale del coniuge non a carico. Con una nota indirizzata al ministro dell'Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, il Consiglio nazionale dei Consulenti del lavoro chiede, a pochi giorni dall'emanazione del decreto Direttoriale sulla Cu 2016, il rinvio di questo nuovo obbligo sul coniuge non a carico alla certificazione unica del prossimo anno.
Di lavoro nella gestione delle nuove informazioni e delle novità non manca certo neanche all'Agenzia. Come ha sottolineato la Orlandi «abbiamo un anno pieno». Tra ruling, patent box e voluntary disclosure ci sarà «un numero esagerato di cose da fare e di novità da applicare». A partire dai decreti attuativi della delega fiscale e a un numero «infinito» di provvedimenti contenuti nella legge di stabilità.
La voluntary disclosure, su cui al momento «la riapertura dei termini non è all'ordine del giorno» ha detto la Orlandi, «pesa particolarmente» perché ci sono circa 500mila atti da predisporre. «È un numero che crea un super lavoro, in un momento in cui stiamo cercando di fare tante cose insieme».
C'è poi il patent box su cui «il Paese punta tantissimo». Innovazioni per la crescita del paese, «su cui noi siamo chiamati a svolgere un ruolo importante». Per farlo «dovremo mettere moltissime risorse» anche se «non abbiamo avuto eccezioni con blocco del turn over», quindi il lavoro potrebbe rallentare. Da parte dell'Agenzia, ha assicurato la Orlandi, «ci mettiamo tutto l'impegno, la buona volontà e la voglia di confrontarci».


© RIPRODUZIONE RISERVATA