Dal governo

Tavolo farmaci, ipotesi sconto del 10% alle industrie. Le Regioni: due tetti, no Drg

di r. tu.

Se qualcuno s'aspettava una fumata bianca, ha dovuto ricredersi. Sostanzialmente, il tavolo di questa mattina a palazzo Chigi sul nodo della farmaceutica s'è riaggiornato ai primi di aprile. E le parti - Governo e Regioni - non è che siano così vicine. Anche se qualcosa comincia a intravedersi.

Lo sconto del 10% alle industrie
Un mezzo punto d'incontro potrebbe esserci sul ripiano - circa 1,8 mld - che le industrie, obtorto collo, devono pagare per il ripiano di tre anni di sfondamento dell'ospedaliera. L'ipotesi, anticipata da Sanità 24, è di arrivare a una transazione con uno sconto del 10% (ma qualcuno azzarda fino al 20%): verserebbero insomma il 90% di quanto gli viene richiesto. Le Regioni hanno strette esigenze di cassa: non ce la fanno più. Le industrie devono fare i bilanci, con quelle case madri all'estero che pressano le filiali italiane praticamente ogni giorno. Tutto questo mentre l'Aifa - e ci risiamo - non ha ancora prodotto i budget annuali.

Nuovi tetti, nuovi valori
Ma non basta ancora. Quell'ipotesi di inglobare la farmaceutica ospedaliera nei Drg - lanciata lì quasi per caso (?) - dal sottosegretario De Vincent, convince poco le Regioni. Che le loro colpe le hanno, e come no. Però ragionano, eccome. E infatti temono che la boutade made in palazzo Chigi finisca per addossare sui loro bilanci tutto lo sfondamento in materia. E così pensano ancora a due tetti (territoriale convenzionata, e non convenzionata tutta insieme) con valori diversi dagli attuali, ma che insieme fanno comunque un identico valore totale. Naturalmente vogliono vederci chiaro, molto chiaro, sull'innovatività. Insomma, niente è finito. Ma qualcosa potrebbe apparire una volta che avremo gettato anche la carta dell'uovo di Pasqua. Dopo metà aprile. Forse.


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