Dal governo

Cdm, ok definitivo al codice appalti. Renzi: «Altro passo per sbloccare l’Italia»

«Il Codice degli appalti rappresenta un passaggio in avanti tutt'altro che secondario è un'operazione che continua nella direzione di sbloccare i lavori in Italia». Lo ha affermato il premier Matteo Renzi in conferenza stampa a palazzo Chigi, al termine della riunione del Cdm che ha dato il via libera definitivo del consiglio dei ministri al nuovo codice degli appalti. «La settimana è iniziata con l'approvazione della più importante riforma costituzionale e si chiude con l'approvazione della mastodontica approvazione del codice appalti» ha aggiunto Renzi.

Renzi: norme più semplici sono grande battaglia contro corruzione
Il nuovo codice degli appalti «ha meno norme», cosa che permetterà una «grande battaglia contro la corruzione, che si combatte con norme più semplici non più complicate» ha detto il presidente del Consiglio. «Avevamo qualcosa - ha aggiunto - come un vecchio codice che aveva 660 articoli e 1500 commi, più norme successive, passiamo a un codice con 217 articoli, con linee di indirizzi che vengono affidate al lavoro dell'Anac e quindi semplificano moltissimo. È una riforma strutturale, un passo avanti notevole»

I punti cardini del provvedimento
Tra i cardini del provvedimento un ruolo centrale conferito all'Anac, nuove regole sulla qualificazione, adozione del Bim (Building information modeling), diverso rapporto con il privato, che sulle opere pubbliche si assumerà un rischio operativo «vero», l'archiviazione della legge obiettivo. Nelle nuove concessioni la parte del rischio sarà a carico del privati

Nuovo codice in vigore da lunedì
Dopo un primo via libera lo scorso 3 marzo, la stesura finale del decreto legislativo, attuativo della delega prevista dalla legge 11/2016, doveva tenere conto dei tre pareri approvati dalla Conferenza Stato-Regioni, dal Consiglio di Stato e dalle due commissioni parlamentari competenti, la commissione Lavori pubblici del Senato e la commissione Ambiente della Camera. Ottenuta l'approvazione definitiva del Consiglio dei ministri, il provvedimento dovrà ottenere la firma del presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale entro il 18 aprile, termine della doppia scadenza della delega legislativa e del recepimento delle direttive Ue 23, 24 e 25 del 2015. Il rispetto del termine europeo è stato, fin dall'inizio, un'indicazione netta del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e il governo ha ricordato anche nel Def l'importanza del codice appalti per rilanciare gli investimenti in infrastrutture.


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