Dal governo
I 5 Stelle al Governo sull'Aifa: trasparenza e avviso pubblico per la scelta del futuro Dg nel "dopo Pani"
di red.san.
Avviso ai naviganti del M5S sulla scelta del futuro dg dell'Aifa, alla scadenza dell'attuale, Luca pani, il prossimo 16 novembre. L'interpellanza è del gruppo M5S alla Camera, a prima firma Giulia Grillo: «Chiediamo al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e al titolare del Mef, Piercarlo Padoan, chiarimenti in merito alla prossima nomina del direttore generale della Agenzia Italiana del Farmaco, anche tenendo conto della scadenza del mandato dell'attuale direttore generale, Luca Pani, fissata al 16 novembre 2016, il cui operato presenta più di una criticità».
«Compito del Governo è fare trasparenza»
«A loro - prosegue il comunicato - in qualità di organi di vigilanza dell'Aifa, chiediamo qual è la valutazione dei vertici dirigenziali dell'AIifa. Inoltre, considerando anche il recente D.Lgs riguardo la dirigenza sanitaria - Dlgs 4 agosto 2016 n. 171 -, chiediamo se l'individuazione del nuovo Direttore generale dell'Aifa avverrà, secondo principi di trasparenza e merito, attraverso una procedura di avviso pubblico».
«Pani, troppi errori»
«Ricordiamo . prosegue l'interpellanza - che tra i compiti del Governo c'è quello della la verifica dei risultati aziendali del Direttore Generale e che tra gli enti vigilati dal ministero della Salute vi è, appunto, anche l'Aifa. Rispetto all'operato del dg Pani nel corso del suo mandato, il Movimento 5 Stelle ha rilevato non poche problematiche. Su tutte vale la pena ricordare il pessimo operato - che ha visto l'annullamento di numerose determinazioni Aifa da parte del Tar del Lazio - per l'ottenimento delle quote di payback per gli anni 2013, 2014 e 2015, nonché gli insufficienti risultati sulla rinegoziazione del Prontuario farmaceutico nazionale, rispetto a quanto previsto per legge. Infine, va sottolineato che l'agenzia non ha certo brillato in trasparenza riguardo la negoziazione dei farmaci per l'eradicazione del virus dell'epatite C. Ci aspettiamo - è la conclusione - una presa di posizione forte da parte dei ministeri che porti ad un cambio di governance di un'Agenzia che gestisce una quota di spesa pubblica che sfiora i 30 miliardi di euro».
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