Dal governo
Referendum e sanità: le ragioni del sì e del no a confronto. Domani evento in diretta streaming dalle 18
Per comprendere meglio i possibili impatti sul sistema sanitario e contribuire a un’opinione pubblica più informata, Roche con il patrocinio di Farmindustria e dell'Osservatorio nazionale sulla salute delle regioni italiane promuove l’evento dal titolo “Riforma costituzionale e salute: possibili scenari nazionali e regionali”. Un appuntamento pensato come momento di confronto e di discussione che si terrà domani 28 settembre alle 18 presso la Sala del Tempio di Adriano della Camera di Commercio di Roma.
Si discuterà delle ragioni del sì e del no, con l'obiettivo di contribuire a un dibattito costruttivo sui possibili cambiamenti e sulle ricadute in materia sanitaria derivanti dall'eventuale modifica costituzionale.
Interverranno:
Giuseppe Franco FERRARI, docente ordinario di Diritto costituzionale presso
l'Università Bocconi
«Come azienda fortemente impegnata a fianco dei pazienti, dei clinici e delle istituzioni, promuovere un dibattito sulla riforma costituzionale, che dia spazio in egual misura alle ragioni favorevoli e contrarie alla riforma, è un ulteriore modo per rafforzare il diretto dialogo tra e con tutti gli attori del sistema salute - commenta Maurizio de Cicco, presidente e amministratore delegato di Roche Spa - Riteniamo, inoltre, che questo evento possa aiutare ad approfondire le dinamiche istituzionali ed organizzative connesse alla salute, diritto primario della persona e che possa quindi contribuire a un voto più consapevole, valorizzando nel contempo il ruolo del settore farmaceutico, quale parte integrante e fondamentale del comparto sanitario».
La sanità sarà interessata dalla riforma del Titolo V della Costituzione e in particolar modo dalla modifica dell'articolo 117 che sancisce il riparto delle competenze tra Stato e Regioni. Al centro del dibattito le possibili conseguenze dell'abrogazione della legislazione concorrente tra Stato e Regioni, gli impatti della cosiddetta “clausola di supremazia” e i potenziali cambiamenti negli assetti organizzativi regionali e nazionali, ma anche la mobilità interregionale per motivi di cura, l'accesso alla cura e alla terapia, le liste d'attesa e i Lea.
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