Dal governo

Il Tavolo sulla farmaceutica lancia un gruppo di lavoro sulla distribuzione diretta

La costituzione di un gruppo di lavoro specifico, finalizzato a effettuare un’analisi dei comportamenti e delle criticità che si verificano sul territorio, al fine di elaborare proposte per ricondurre il fenomeno della distribuzione diretta alle reali esigenze di natura strettamente sanitaria. E’ la decisione presa sul Tavolo sulla farmaceutica, convocato ieri dai ministeri dello Sviluppo economico e della Salute, e a cui partecipano tutte le componenti della filiera del farmaco, con all’ordine del giorno «Analisi e criticità sulla spesa farmaceutica “diretta e per conto”».

Federfarma, in apertura di riunione, ha evidenziato le criticità derivanti dal ricorso estensivo alla distribuzione diretta e la necessità di rivedere il sistema attuale, riportando in farmacia i medicinali oggi distribuiti direttamente dalle Asl sulla base di motivazione di natura non prettamente sanitaria. «Questo anche alla luce del fatto - sottolinea Federfarma - che la distribuzione diretta in varie aree del Paese riguarda sempre più spesso anche farmaci di fascia A al di fuori del Pht, utilizzati comunemente per le principali patologie croniche».

In particolare, Federfarma ha sottolineato la necessità di escludere dal Pht i medicinali di uso consolidato e a brevetto scaduto, come peraltro già previsto dalla legge e in linea con il lavoro preparatorio effettuato in collaborazione con Sifo, e di far diventare il Pht un elenco flessibile nel quale inserire in via temporanea i farmaci innovativi e far via via uscire i medicinali che non richiedono più specifici controlli da parte delle strutture pubbliche perché ormai di uso consolidato.

Federfarma, inoltre, ha ribadito la necessità di trasferire dalla distribuzione diretta alla distribuzione per conto il maggior numero di farmaci possibile, in modo da ridurre i disagi per i cittadini e valorizzare il ruolo della farmacia sul fronte del monitoraggio e dell’aderenza alla terapia.

Dal canto loro le Regioni hanno ribadito la disponibilità ad un confronto. « In particolare i rappresentanti regionali hanno condiviso l’esigenza di rivedere e aggiornare il Pht - sottolinea Federfarma -, limitare la consegna di farmaci al momento della dimissione ospedaliera al primissimo ciclo di terapia e valorizzare la dpc come meccanismo distributivo che sfrutta la capillarità delle farmacie, puntando anche a rendere più omogenei i comportamenti delle singole Regioni, oggi estremamente diversificati sul territorio a seguito della stipula di accordi locali assai differenti tra loro».


© RIPRODUZIONE RISERVATA