Dal governo

Piano vaccini, confronto aperto sui criteri di riparto dei fondi

di Rosanna Magnano

Sarà forse all’ordine del giorno della conferenza straordinaria del 23 febbraio prossimo l’esame da parte delle Regioni sullo schema di Intesa sui criteri di riparto delle risorse stanziate dalla legge di Bilancio (articolo 1, comma 408) per il concorso al rimborso per l’acquisto di nuovi vaccini ricompresi nel Piano nazionale 2017-2019 (Pnv). In ballo c’è infatti la richiesta da parte delle stesse Regioni di introdurre contestualmente al riparto un calendario vaccinale che stabilisca le priorità e la tempistica delle somministrazioni, in modo progressivo e graduale. In modo da far quadrare esigenze organizzative e spese. E per questo i ministeri della Salute e Mef si stanno confrontando alla ricerca di una soluzione.

Si tratta, lo ricordiamo, di 100 milioni, di 127 milioni e di 186 milioni rispettivamente per gli anni 2017, 2018 e 2019. Nell’ultima bozza di intesa disponibile è previsto che il riparto avvenga in modo proporzionale alla numerosità delle coorti di popolazioni beneficiarie delle nuove vaccinazioni introdotte nel Piano nazionale prevenzione vaccinale 2017. Le coorti sono riferite alle seguenti fasce d’età fino al compimento dell’anno di ciascuna classe: da 0 a 1 anno, da 1 a 2 anni, da 5 a 6 anni, da 11 a 12 anni, da 65 a 66 anni. La valutazione del raggiungimento e del mantenimento degli obiettivi di copertura vaccinale, spetterà al Comitato permanente per la verifica dei Lea a partire dal 2018. Solo le Regioni in linea con tutti gli adempimenti accederanno al finanziamento integrativo dello Stato.

Tra gli obiettivi del Piano vaccinale 2017-2019: mantenere lo stato polio-free; raggiungere lo stato morbillo-free e rosolia-free; garantire l’offerta attiva e gratuita delle vaccinazioni nelle fasce d’età e popolazioni a rischio, anche attraverso forme di revisione e di miglioramento dell’efficienza dell’approvvigionamento e della logistica del sistema vaccinale; aumentare l’adesione consapevole alle vaccinazioni nella popolazione generale, anche attraverso la conduzione di campagne di vaccinazione per il consolidamento della copertura; contrastare le disuguaglianze, promuovendo interventi vaccinali nei gruppi di popolazioni marginalizzati o particolarmente vulnerabili.


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