Dal governo
Lorenzin non gioca d'azzardo: tutti i paletti anti-ludopatia contro le «scommesse di Stato»
di Marco Mobili
«Puntiamo su una riduzione dell'offerta di gioco, lasciare le cose come stanno non è quello che vogliamo»: così Pierpaolo Baretta, sottosegretario all'Economia sui giochi pubblici, ha detto quella che sarà la strategia del Governo per governare l'affare dei “giochi di Stato”.
Ma, mentre tra Governo ed enti locali stenta a farsi largo un'intesa, dalla Salute arrivano indicazioni precise e tranchant sulle (letteralmente) regole del gioco da applicare per tutelare al massimo gli italiani dal rischio sempre più pericoloso del gioco d'azzardo patologico. Tessera sanitaria d'obbligo per accedere alle macchinette e altro, vincita massima di 100 euro, nessuna puntaa con le banconote, giocata massima di 50 cent, precisa durata del tempo di giocata.
È in questa direzione infatti che va il contributo giunto dall'Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d'azzardo e il fenomeno della dipendenza grave del ministero della Salute. L'Osservatorio con la nota del 31 gennaio 2017 evidenzia che il contrasto alla dipendenza da gioco non può prescindere dalla gestione dell'evoluzione tecnologica delle new slot e delle videolottery. Al netto del taglio degli apparecchi ormai nell'agenda del Governo da un anno l'Osservatorio della Salute fornisce la sua ricetta per contrastare l'azzardo e la dipendenza da “macchinette”.
In primo luogo «tutta l'offerta futura di gioco d'azzardo in concessione dovrà essere preventivamente sottoposta a valutazione d'impatto» in relazione soprattutto agli effetti per l'induzione alla dipendenza patologica. In sostanza i produttori e i concessionari dovranno sottoporre ad «attenta disamina» il progetto industriale, la tecnologia utilizzata, i sistemi e il modello di marketing per consentire di misurare preventivamente eventuali danni alla persona.
E se questo è il prossimo futuro nell'immediato l'Osservatorio indica in almeno 6 interventi le misure possibili per ridurre i rischi di gioco problematico:
1)Introdurre l'obbligo della tessera sanitaria per accedere al gioco. In questo modo spiega l'osservatorio si impedisce formalmente il gioco ai minori si tutelano i giocatori patologici attraverso l'istituzione di un registro al quale possono iscriversi i giocatori che desiderano autoescludersi dal gioco (sul modello spagnolo o danese), nonché si possono limitare le perdite legando la tessera sanitaria alla giocata massima giornaliera di 50 euro complessivi. Persa quella somma il gioco è inibito fino al giorno successivo;
2)Escludere tassativamente la possibilità di giocare con le banconote;
3)Fissare in 100 euro la vincita massima;
4)Riportare a 50 centesimi la giocata massima (oggi è un euro);
5)Tornare alla durata di 7 secondo e non dei 4 come è attualmente;
6)Rendere obbligatori i parametri (ora facoltativi) che il giocatore deve impostare rispetto al tempo che intende dedicare al gioco e quanto denaro massimo intende perdere. Fissati questi parametri, suggerisce la Salute, la new slot deve andare in stand by per qualche minuto e segnalare che il gioco fa male e crea dipendenza.
Lo stesso Osservatorio conclude che questi parametri indicati possono contribuire sia a spostare una parte dei giocatori verso giochi illegali sia verso una tipologia di apparecchi come le videolottery ancor più problematiche delle slot. Sul contrasto all'illegalità l'Osservatorio ritiene che facendo quadrato tra tutte le istituzioni preposte sia possibile rendere efficace la lotta all'illegalità. Sulla migrazione verso le videolottery sarà necessario lavorare sui «rischi di additività» delle macchinette di seconda generazione. E questo percorso non sarebbe impossibile visto che i rischi delle Videolottery sono definiti con le specifiche tecniche fissate dall'amministrazione e duenque più facili da modificare rispetto alle regole del Testo unico di pubblica sicurezza che oggi regola e disciplina i rischi delle new slot.
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