Dal governo

Ivg, Lorenzin: «Liste d’attesa ridotte e carichi di lavoro sostenibili». Aborto farmacologico in consultorio? «Solo sperimentazione regionale»

di Rosanna Magnano

Potenziamento della rete di distribuzione farmaceutica, aborto farmacologico nel rispetto della legge 194, che tra l’altro in Italia ha «una piena ed effettiva applicazione», e nessuna iniziativa nazionale sull’assunzione della pillola abortiva in consultorio sul modello della sperimentazione decisa dalla Regione Lazio. Spazio a politiche di prevenzione contro l’assunzione di droghe, in particolare da parte di minorenni, anche con un bando tra le associazioni, per prevenire l’incidentalità stradale alcol-droga correlata e l'internet abuse tra gli under 18. Sono questi alcuni degli argomenti toccati dalla ministra della Salute Beatrice Lorenzin nel corso del question time di oggi alla Camera.

Interruzioni volontarie di gravidanza: «Legge 194 pienamente applicata»
Sulle interruzioni di gravidanza, in risposta all’allarme lanciato dalla deputata Giovanna Martelli (Mpd) sul problema dei ginecologi obiettori e sul fenomeno degli aborti clandestini, la ministra ha in particolare ribadito «i principali indicatori della piena ed effettiva applicazione della legge 194, dettagliati nella Relazione al Parlamento del 7 dicembre 2016 ». Cifre alla mano, la ministra ha detto che di fatto il problema non esiste.

I numeri non segnalerebbero criticità, ma è intenzione della ministra dal prossimo anno di pubblicare i dati raccolti anche struttura per struttura, oltre che in forma aggregata, come fatto finora. Al momento, a livello nazionale (ma si tratta di una media che nasconde disomogeneità regionali ndr) «il carico di lavoro per ciascun ginecologo non obiettore è di 1.6 aborti a settimana su 44 settimane lavorative, numero che risulta dimezzato rispetto alla media nazionale del 1983 e sempre a livello nazionale, l'11% dei ginecologi non obiettori è assegnato ad altri servizi e non a quello di Ivg: in questi casi, cioè, il numero dei non obiettori risulta superiore a quello necessario a rispondere adeguatamente alle richieste di Ivg e, quindi, parte di questo personale viene assegnato ad altri servizi».

Il fenomeno delle attese è stimato in riduzione. «Sono in continua diminuzione - continua Lorenzin - i tempi di attesa tra rilascio della certificazione e intervento: ora il 65.3% di Ivg è effettuato entro 14 giorni dal rilascio del certificato, e solo il 13.2% è effettuato oltre le tre settimane; sono tempi che includono la pausa dei sette giorni per “soprassedere”, prevista dalla legge». E i tassi di mobilità, che potrebbero segnalare carenze nei servizi a livello locale, sono contenuti: «il 92,2% delle Ivg - spiega Lorenzin - è effettuato nella regione di residenza e di queste l'87,9% nella provincia di residenza: dati che evidenziano una bassa mobilità, comunque in linea con altre prestazioni a carico del Ssn».

Sul fronte degli aborti clandestini, la stima più recente è quella stata effettuata dall'Istituto Superiore di Sanità nel 2012: con cifre fra i 12.000 e 15.000 casi, per le donne italiane, e fra i 3000 e i 5000 casi per le donne straniere. Un fenomeno di illegalità in calo, così come rilevato anche dal ministero della Giustizia. Ciò detto, ha concluso Lorenzin, il monitoraggio continua e l’attenzione sulla tutela della salute della donna«resta alta»

Aborto farmacologico in consultorio: «Solo una sperimentazione del Lazio»
Quella sulla sperimentazione della somministrazione di farmaci per Ivg nei consultori è «una esclusiva iniziativa regionale», spiega Lorenzin, che «non sembra essere fondata su di alcuno studio sperimentale approvato, né su novità scientifiche sopravvenute né su pareri di comitati etici». E «i tecnici partecipanti al Gruppo di lavoro regionale, appositamente costituito, procederanno ad elaborare un'ipotesi progettuale per la sperimentazione, della durata di 18 mesi, di un protocollo operativo sulla Ivg farmacologica presso un Consultorio Familiare, in collegamento funzionale con il Reparto di Ostetricia e Ginecologia di una struttura ospedaliera di primo livello, dotata di strumentazione idonea all'assistenza delle utenti». A livello nazionale quindi resta valido quanto stabilito dalla legge 194, che ha previsto che l’Ivg debba avvenire presso «gli ospedali, le case di cura autorizzate dalla Regione e presso i poliambulatori pubblici, adeguatamente attrezzati e funzionalmente collegati agli ospedali, parimenti autorizzati dalla Regione. La legge 194 non sembra prevedere, quindi, che i consultori possano essere considerati fra le sedi in cui effettuare interventi di Ivg, compresa la modalità farmacologica. E restano valide, a tutela della massima sicurezza della donna, le linee di indirizzo elaborate, sulla base di ben tre pareri del Consiglio Superiore di Sanità (del 2004, del 2005 e del 2010), da una commissione interna al Ministero stesso ed approvate in data 14 giugno 2010, e tuttora disponibili sul sito istituzionale del Ministero.

Lavori in corso sul potenziamento della rete delle farmacie
«l processo di potenziamento della rete di distribuzione farmaceutica avviato nel 2012», finalizzato a favorire l'accesso alla titolarità di nuove sedi farmaceutiche da parte di un più ampio numero di farmacisti, soprattutto giovani, spiega la ministra Lorenzin è «tuttora in corso». Il Governo ha facilitato il percorso prorogando «il termine di validità delle graduatorie del concorso straordinario dagli iniziali due anni a ben sei anni - decorrenti, peraltro, dalla data del primo interpello effettuato per l'assegnazione delle sedi oggetto del concorso straordinario». Ma le buone intenzioni rischiano di arenarsi a fronte di «un rilevante contenzioso amministrativo che ha, di fatto, impedito l'assegnazione, da parte di moltissime regioni, della gran parte delle nuove sedi farmaceutiche». La soluzione, che la ministra ricorda è stata quindi lo slittamento della scadenza delle graduatorie con il decreto-legge “milleproroghe” 2017.



© RIPRODUZIONE RISERVATA