Dal governo

Gentiloni: «Milano in campo per vincere la partita sull’Ema»

di Nicoletta Cottone

«Ce la giochiamo per vincere, non per partecipare, e ci sono le condizioni per farlo». Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni, alla presentazione della candidatura di Milano per portare nel capoluogo lombardo l’Agenzia europea del farmaco (Ema) da Londra dopo Brexit. «Presenteremo entro la fine del mese un dossier molto competitivo - ha aggiunto -, perché competitive sono Milano e la Lombardia, ma anche perché si è lavorato insieme e sono state trovate soluzioni intelligenti». La presentazione si è tenuta a Palazzo Pirelli, sede del Consiglio regionale lombardo, candidato come sede per ospitare Ema se Milano dovesse vincere. Presenti, tra gli altri, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala e il presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, che hanno accolto il premier al suo arrivo. «È il calcio d'inizio formale per la partita» di Milano per ospitare la sede dell’Ema, ha detto il premier, sottolineando come il trasferimento della sede dell'Ema nel capoluogo della Lombardia sia «una grande opportunità per il Paese, per Milano e per la Lombardia».

Con la crescita meno debito e più fiducia
Un Paese che migliora le previsioni - ha detto il premier Paolo Gentiloni commentando le previsioni di crescita dell'Italia formulate dal Fmi - «può avere una legge di bilancio e un abbassamento del debito più significativi e importanti». E ha sottolineato che il miglioramento delle previsioni porta anche «fiducia e convinzione delle possibilità del nostro Paese».

Moavero Milanesi: gioco di squadra
Enzo Moavero Milanesi, delegato del governo per la candidatura italiana ad ospitare l'Ema, ha spiegato i punti di forza del dossier di candidatura italiano. E ha citato il «gioco di squadra» fra comune, regione e amministrazione centrale e la garanzia della «continuità del lavoro» per l'Ema nonostante il trasferimento, in una Italia che è stata una delle pioniere nel mercato del farmaco, dotandosi di una propria agenzia del farmaco, l'Aifa. Punto di forza anche il grattacielo Pirelli offerto per ospitare l'agenzia «e la città che lo circonda». Ha spiegato le tappe della selezione della città che ospiterà l'Ema. A partire da giugno, quando sono state adottate le linee guida, 6 criteri per l'ospitalità e l'accoglienza dell'agenzia, dove lavorano 900 persone con 500 bambini in età scolastica. Le candidature saranno presentate entro il 31 luglio. Da agosto a metà ottobre una valutazione della Commissione europea e delle stesse agenzie. Poi al Consiglio europeo del 19-20 ottobre saranno informati i capi di Stato e di governo. La decisione finale arriverà a novembre (con una delibera con voto).

Sala: ci aspettiamo che Gentiloni lotti come un leone
Per il sindaco di Milano Giuseppe Sala «sarebbe una consacrazione internazionale meravigliosa per Milano» quella di ospitare Ema, «e noi ci aspettiamo che Gentiloni lotti come un leone per portarla a casa». Milano per Sala «ha le carte in regola e non so quante altre città lo possano dire - ha aggiunto -, questa partita la vogliamo vincere e abbiamo già portato a casa il fatto di lavorare insieme e di riconoscere le nostre qualità». Milano e la Lombardia «meritano questo riconoscimento - ha concluso - e per Milano sarebbe una consacrazione internazionale a fronte di percorso fatto in questi anni con Expo».

Maroni: battaglia complicata, ma siamo fiduciosi
Ottenere il trasferimento in Italia, a Milano, dell'Ema, «sarà una battaglia complicata, ci sono tante candidature, ma confidiamo nell'impegno del Governo, che so essere molto forte: siamo tutti nella stessa squadra e lottiamo tutti per ottenere il risultato», ha sottolineato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, salutando il premier Paolo Gentiloni in apertura della presentazione del dossier di candidatura al Pirellone. Il governatore ha ricordato di aver messo a disposizione come sede lo storico Palazzo Pirelli, disegnato dall'architetto Gio Ponti, che contribuisce alla «competitività» della candidatura di Milano.

Bracco: interazione fra università, centri di ricerca e l’industria farmaceutica
Con il dossier di candidatura di Milano come sede dell'Ema «daremo una grande risposta all'Europa», ha sottolineato Diana Bracco, che nel coordinamento per portare l'Agenzia del farmaco nel capoluogo rappresenta il mondo delle imprese e delle università, arrivando a Palazzo Pirelli. Per Bracco, «la carta vincente» di Milano è «l'interazione tra le università, i centri di ricerca, vero fiore all'occhiello del distretto, e l'industria farmaceutica». E poi, ha aggiunto l'imprenditrice, ci sarà anche 'Human Technopole', il centro di ricerca sulle scienze della vita che sorgerà nell'ex area Expo a Rho Pero, «che potrà benissimo collaborare con l'Ema».


© RIPRODUZIONE RISERVATA