Dal governo
Griglia Lea 2015: il 30% delle Regioni (tutte del Sud) resta fuori. Campania in picchiata, Toscana al top
di Barbara Gobbi
Molise, Puglia, Sicilia, Campania e Calabria: cinque su sedici delle Regioni monitorate ai fini della Griglia Lea (35 indicatori), messa a punto dalla Dg Programmazione sanitaria del ministero della Salute, risultano “inadempienti” (ossia con punteggio < 140 o compreso tra 140 - 160 con almeno un indicatore critico) rispetto a un ampio range di aree di assistenza. Tra queste, tematiche cruciali, come i vaccini, gli screening, l’assistenza agli anziani e ai disabili, l’appropriatezza in ospedale, a cominciare dal solito abuso nel ricorso ai tagli cesarei. L’ultima edizione della “Griglia”, relativa al 2015 , certifica quindi per l’ennesima volta il ritardo del Sud: le Regioni in affanno dovranno recuperare le insufficienze e «il monitoraggio delle criticità - precisano dal ministero - è effettuato nell'ambito degli obiettivi previsti dal Piano di rientro». Tant’è: di fatto, non centrare gli obiettivi significa imporre ai cittadini servizi di serie B o anche C e D. L’appropriatezza e la qualità monitorate, in certe zone d’Italia, restano sulla carta.
Vero è che, a voler guardare il bicchiere mezzo pieno, le Regioni adempienti sono 11 sulle sedici considerate. Ma non consola che il trend 2012-2015 sia, per l’ultimo biennio considerato, peggiorativo: le amministrazioni in regola nel 2014 erano 13; l’anno successivo sono due di meno. Oscillazioni fisiologiche? Chissà. Le classi di valutazione quest’anno sono cambiate, ma le variabilità regionali e anche all’interno di una stessa Regione sono in alcuni casi notevoli. Restano al top Toscana (212 punti), Emilia Romagna (205) e Piemonte (205), Veneto (202), migliorano Abruzzo (da 163 a 182) e Calabria (da 137 a 147), ma peggiorano Campania (da 139 a 106), Puglia (da 162 a 155) e Sicilia (da 170 a 153).
La sintesi. Per quanto riguarda il livello della prevenzione, la copertura vaccinale nei bambini a 24 mesi per ciclo base (polio, difterite, tetano, epatite B, pertosse, Hib) risulta totalmente raggiunta in Lazio, Abruzzo, Basilicata, Calabria e Sardegna mentre nella P.A. di Bolzano, in Friuli V.G. , Veneto e Campania si registrano bassi livelli di copertura. In tendenziale e generalizzata diminuzione risulta la copertura vaccinale per una dose di vaccino contro morbillo, parotite e rosolia dove tutte le regioni registrano una copertura al di sotto del valore di riferimento, mentre, la copertura vaccinale antinfluenzale nell'anziano registra un lieve incremento nella maggior parte delle regioni, seppur costantemente al di sotto del livello soglia. L'attività di screening dimostra, invece, un elevato gradiente tra le regioni centro-settentrionali e quelle meridionali; in quest'ultime non si denotano miglioramenti nel trend 2010-2015 ed i valori dell'indicatore di monitoraggio sono al di sotto del parametro di riferimento.
Per l'assistenza ospedaliera, si conferma il trend in diminuzione dei ricoveri ospedalieri per tutte le regioni ed il tendenziale miglioramento dell'appropriatezza dell'assistenza ospedaliera riscontrabile, in particolare, nella diminuzione dei ricoveri attribuiti a DRG ad alto rischio di inappropriatezza (Allegato B, Patto per la salute 2010-2012). Ancora elevata, invece, la percentuale di parti cesarei primari, con valori ben oltre i parametri di riferimento specialmente in Campania. In tendenziale aumento risulta la percentuale di pazienti con frattura del femore operati entro 2 giorni, anche nelle regioni meridionali che, tuttavia, si attestano ancora su valori inferiori al parametro di riferimento.
Relativamente all'assistenza territoriale, si evidenziano delle criticità relativamente alla presa in carico dei soggetti anziani nelle strutture residenziali, in particolar modo nelle regioni meridionali dove l'offerta di posti letto è carente. Per quanto riguarda l'ospedalizzazione in età pediatrica per asma e gastroenterite si riscontrano dei valori al di sopra del valore di riferimento specialmente nelle regioni meridionali.
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