Dal governo
Manovra in attesa degli emendamenti del Governo. Superticket sul filo, Cittadinanzattiva: «Basta indecisioni ora servono fatti»
di Ro. M.
C’è attesa per il pacchetto di emendamenti sanitari che il Governo è in procinto di presentare ai 13 gruppi alla Commissione Bilancio del Senato. Le ultime limature non finiscono mai visto che le modifiche erano attese già nella serata di ieri e oggi alle 13:00 ma ancora tardano ad arrivare. Ora la commissione è riconvocata alle 15.
Per procedere, ha spiegato la relatrice alla legge di Bilancio, Magda Zanoni (Pd), serve un quadro chiaro delle risorse, che si può avere solo dopo aver verificato l'entità dell'intervento sulle pensioni da parte del governo e dopo aver definito “l'entità delle entrate” aggiuntive, a partire dal perimetro di web tax e eventuale «tassa sul fumo». «Nelle prossime ore - ha concluso - i gruppi dovranno fare le loro scelte strategiche». Oltre alle pensioni il governo dovrebbe presentare la riforma delle Agenzie fiscali mentre il resto degli interventi, dalla famiglia a Province e Comuni alla sanità (compreso il superticket) dovrebbero essere affrontati con riformulazioni degli emendamenti parlamentari.
Superticket al countdown
Tra le ultime notizie, la bocciatura o l’accantonamento degli emendamenti parlamentari finalizzati ad abolire il superticket. E su questo fronte Cittadinanzattiva si dichiara fortemente preoccupata. «Basta indecisioni ora servono fatti», dichiara Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva. «Consapevoli che su questo tema la partita in Senato non sia ancora chiusa, ci aspettiamo nelle prossime ore dal Governo, dai Senatori e da tutti gli schieramenti politici un segnale forte e chiaro, con azioni concrete di sostegno trasversale alla proposta di abrogazione del superticket in sanità. Una proposta questa, avanzata anche da noi e da 35mila cittadini che hanno sostenuto la nostra petizione depositata in Senato, sulla quale tutti gli schieramenti politici hanno speso molte dichiarazioni pubbliche a supporto. Ora è tempo che alle parole seguano velocemente azioni concrete e coerenti a sostegno dell'abrogazione del Superticket. Rappresenterebbe un segnale di attenzione al problema della difficoltà di accesso alle cure che vivono i cittadini, al portafoglio delle famiglie, oltre che alla sostenibilità economica del Servizio Sanitario Pubblico».
Possibilista sul pacchetto governativo Articolo1-Mdp, che insieme a Sinistra italiana aveva proposto un pugno di emendamenti tra i quali l’abrogazione del Superticket. «Dopo la bocciatura di tutti i nostri emendamenti - dichiara in una nota Maria Cecilia Guerra, capogruppo di Articolo 1-Mdp al Senato - stamattina il governo ha fatto capire che, anche alla luce delle richieste presentate da altri gruppi parlamentari, una qualche proposta verrà avanzata in sede di legge di bilancio. Aspettiamo fiduciosi. Il superamento del superticket è infatti un fattore indispensabile a sostegno di una sanità pubblica universale», conclude Guerra.
Tra gli emendamenti accantonati il 41.0.40 che prevede, l’abrigazione del super ticket gli assistiti che hanno una retribuzione lorda annua che non supera i 35.000 euro, con 600 mln di copertura prevista. A questo proposito il vice ministro Morando, «esprimendo contrarietà sulla copertura individuata, che consiste nella soppressione del fondo per le esigenze indifferibili, nota tuttavia come, in materia di sanità, vi sia la volontà politica di affrontare alcuni temi, tra i quali vi è quello delle liste di attesa: nella misura in cui vi sia un nesso con quest'ultimo aspetto, è possibile riservarsi di esaminare il tema del super ticket, conservando accantonato l'emendamento. Precisa tuttavia che il mantenimento dell'istituto in questione non è in sé oggetto di discussione».
Fumata nera dalle Regioni
Intanto dalle Regioni ennesima fumata nera sulla manovra e l’annuncio dello slittamento del parere al 6 dicembre. «Le regioni hanno presentato numerosi emendamenti alla legge di bilancio che prevede, è bene ricordarlo, ulteriori tagli per noi insostenibili - ha spiegato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, al termine della Conferenza delle regioni - a cominciare da quelli sul fondo sanitario su cui gravano impegni di spesa non compatibili con i livelli essenziali di assistenza a cui siamo tenuti».
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