Dal governo
Speranza: «Un Patto-Paese per la Salute»
di Barbara Gobbi
24 Esclusivo per Sanità24
«C'è bisogno di un nuovo grande Patto-Paese attorno al tema salute, che abbia come protagonisti il Governo e le Regioni ma anche il sindacato, le associazioni, gli ordini e le aziende. Perché il Servizio sanitario nazionale è per l'Italia il primo motivo di orgoglio e per mantenerlo universale davanti alle grandi sfide che ci attendono dalla cronicità alla medicina serve un rilancio sia di risorse che di regole. Serve un doppio coraggio: aprire una nuova stagione di investimenti che chiuda con i tagli in sanità e saper riformare quello che non va». Il ministro della Salute Roberto Speranza ha indicato al convegno per i 60 anni dell'Anaao-Assomed, il principale sindacato dei medici ospedalieri, la linea da seguire «per proiettare nel futuro i valori dell'articolo 32 della Costituzione». Che è un pilastro imprescindibile, ha ricordato, «da difendere e tutelare mantenendo al centro l'individuo e il suo diritto alla cura».
Il bottino della manovra. La "standing ovation" arrivata dai medici - «c'è un grido di dolore del personale sanitario che non si può più ignorare», ha detto Speranza - guarda al bottino che la Salute sta portando a casa con la manovra: i 3,5 miliardi di aumento dei fondi confermati per il 2020-2021, l'addio al superticket che «a regime varrà 560 milioni di euro», la possibilità con il decreto fiscale di assumere più personale da un +5% sull'aumento di un miliardo del Fondo sanitario 2019 al +10/+15% del 2020-2021. E ancora, le ultime misure "blindate" che confluiranno nel maxi-emendamento alla legge di Bilancio in Senato: lo scorrimento delle graduatorie per gli idonei «solo nel comparto sanitario, di cui si riconosce la specificità in un momento di emergenza dove servono risposte immediate in attesa di nuovi concorsi». E «maglie più larghe alla legge Madia», anche qui solo per i precari della sanità - ha precisato il ministro - con l'allungamento al 31 dicembre 2019 dei termini per i requisiti di accesso alle stabilizzazioni. Una misura che «coinvolgerà un bacino di almeno 30mila persone», ha avvisato il ministro.
Misure che però non potranno essere "spot" ma richiedono un approccio condiviso e di lungo respiro. «Consapevolezza diffusa e un Patto politico e sociale»: questo il doppio rilancio che andrà basato su un nuovo modello di programmazione «che superi la logica dei silos avviata in funzione anti-default all'inizio degli anni Duemila. Ma oggi da superare definitivamente. I problemi sono tantissimi ma in questi primi tre mesi di Governo e con questa legge di Bilancio stiamo dimostrando che si può provare a risolverli».
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