In parlamento

Ddl Bilancio: neonatologi contrari al bonus di 400 euro per il latte artificiale

di Er.Di.

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La Società italiana di neonatologia (Sin) esprime perplessità sul bonus di 400 euro per l'acquisto gratuito di sostituti del latte materno, a favore delle madri che non allattano al seno per condizioni patologiche, ivi compresi i casi di ipogalattia e agalattia materna previsto dal Ddl Bilancio. "Il provvedimento - sottolinea il presidente, Fabio Mosca - potrebbe, se non correttamente interpretato e non affiancato da altri interventi a sostegno dell'allattamento naturale, penalizzare l'allattamento al seno" che ha molti più benefici per il neonato. Un conto è infatti prevedere un sostegno economico per l'acquisto del latte artificiale per le madri ed i bambini in cui l'allattamento materno non è praticabile per cause mediche ben documentate (cosa peraltro già prevista dalle normative vigenti), un altro discorso è destinare risorse ai casi di abbandono dell'allattamento al seno per vera o presunta mancanza di latte materno (ipogalattia e agalattia materna). Sono davvero pochissime le controindicazioni all'allattamento materno, che spesso viene interrotto non perché legato a una specifica patologia, bensì per la presenza di difficoltà che potrebbero essere facilmente superate, aiutando ed informando le mamme durante questo delicato momento.

I neonatologi esprimono un giudizio favorevole, invece, alla proposta di raddoppiare, nei primi sei mesi di vita del bambino, i permessi per le donne che lavorano, prevedendo riposi di quattro ore anziché due e l'adozione di una giornata di sensibilizzazione sul tema, "tutte iniziative utili a sostenere e diffondere la cultura dell'allattamento al seno".

Immediata la replica del viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri che ha voluto l'emendamento criticato dai neonatologi. "Quella sul bonus latte artificiale - dice Sileri - è una polemica che non deve e non può sussistere. Il bonus viene riservato a quelle donne che per patologia non possono allattare. Vi sarà un decreto attuativo che individuerà coloro che ne avranno diritto". Secondo il viceministro l'alternativa se una donna non può allattare è il latte artificiale, un sostituto del latte adeguato. "Non vedo dove può stare la polemica - conclude - è come dire non facciamo la legge perché altrimenti ci sarà qualcuno che fra le pieghe ne approfitterà. Qui non si tratta di approfittartene, ma di garantire un diritto a coloro che per ragioni mediche certificate chiare non possono allattare i figli".


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