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Farmaci: prescritti a 7 donne su 10 in gravidanza, l'acido folico il più utilizzato

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I farmaci più prescritti in gravidanza appartengono alla categoria terapeutica del sangue e degli organi emopoietici, seguiti dagli antimicrobici per uso sistemico e dai farmaci del sistema genito-urinario e ormoni sessuali. Mentre i quattro principi attivi maggiormente utilizzati sono: l'acido folico (34,6% e comunque al di sotto dei livelli raccomandati), il progesterone (19%), il solfato ferroso (18,8%) e l'amoxicillina/acido clavulanico (11,5%). E' quanto emerge dal primo Rapporto nazionale sull'uso dei farmaci in gravidanza realizzato dall'Osservatorio nazionale sull'impiego dei medicinali (OsMed) dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa).

Il 73,1% delle donne ha ricevuto almeno una prescrizione durante la gravidanza, il 57,1% nei tre trimestri precedenti la gravidanza. Lombardia e Veneto mostrano le percentuali minori di prescrizione di farmaci in gravidanza in tutti i trimestri, "ma per tutte le Regioni si osserva un trend prescrittivo crescente all'aumentare dell'età materna".

"Il Rapporto sull'uso dei farmaci in gravidanza – sottolinea il direttore generale dell'Aifa, Nicola Magrini – è speciale e segna una svolta nell'utilizzo dei dati, perché interroga e lega database di diversa natura sfruttando un modello virtuoso di collaborazione tra istituzioni, gruppi di lavoro e ricercatori. Un'interazione che auspico possa crescere da questa prima esperienza di successo, per favorire l'evoluzione di un modello standard che grazie all'integrazione e al rafforzamento delle banche dati nazionali e regionali possa consentire studi di esito grazie a dati incrociati e di qualità".

L'uso dei farmaci in gravidanza "è molto frequente e ha registrato un incremento negli ultimi anni". Ma può avere "esiti sullo stato di salute, anche a lungo termine, sia delle donne che dei bambini". Per questo, lo studio ha analizzato attraverso i flussi informativi sanitari regionali relativi ai dati di 449.000 donne che hanno avuto un parto tra aprile 2016 e 31 marzo 2018 in 8 regioni rappresentative del territorio.

"I farmaci a maggior rischio di inappropriatezza prescrittiva - spiega Aifa - sono i progestinici per la prevenzione dell'aborto spontaneo e gli antibiotici, quest'ultima in parte determinata dalla profilassi antibiotica prima dell'amniocentesi, pur in assenza di raccomandazioni condivise che la sostengano". Infine, le cittadine straniere hanno registrato una prevalenza d'uso di farmaci minore rispetto alle italiane.

"Grazie al rapporto - afferma Francesco Trotta, dirigente del settore HTA ed economia del farmaco e dell'Ufficio Monitoraggio della spesa farmaceutica e rapporti con le Regioni di Aifa– è nata una rete tra istituzioni centrali, Regioni, accademia e clinici, una infrastruttura che è adesso a disposizione del Servizio Sanitario Nazionale. Lo studio costituisce inoltre un patrimonio informativo da utilizzare sul territorio per modificare pratiche cliniche inappropriate".


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