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Coronavirus/ Iss: pubblicate indicazioni e raccomandazioni per la telepediatria

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Dalla televisita alla teleriabilitazione passando per il telemonitoraggio dei parametri clinici e per il coaching a distanza (ossia il tutoraggio per mezzo di videochiamate o app specifiche). Questo e molto altro può offrire la telemedicina alla quale l'Istituto superiore di sanità ha dedicato uno studio in ambito pediatrico, il primo in Italia, curato dal gruppo di lavoro coordinato da Francesco Gabbrielli, direttore del Centro nazionale per la telemedicina e le nuove tecnologie assistenziali dell'Iss.. Il Rapporto fornisce ad esempio indicazioni su quali prestazioni possono essere generalmente effettuate in regime di telemedicina "come la visita per patologie acute non urgenti e visita di follow-up in pazienti stabili o il monitoraggio di pazienti cronici attraverso dispositivi. E ancora: screening attraverso la somministrazione di questionari; counselling; coaching su temi di salute specifici; riabilitazione per alcune condizioni; teleconsulto tra professionisti sanitari.

"Alle famiglie - sottolinea il report - sono chiesti requisiti minimi (quali essere in possesso di un pc o di uno smartphone, avere accesso alla rete etc.) e, a tutela del minore, la garanzia della privacy e della sicurezza nelle diverse interazioni medico-famiglia-paziente".

"Esiste un divario tra l'approccio del bambino e dell'adulto con il mezzo tecnologico - spiega il rapporto - che non è sempre possibile colmare con la conoscenza per quanto approfondita dello strumento informatico. Quindi l'approccio deve essere metodologico, e non solo basato sul fatto che l'interfaccia usata sia accattivante e di facile utilizzo anche per il bambino". In ogni caso, secondo l'Iss "rimane critico il fatto che qualunque prestazione in telemedicina, anche quando dettata da un'emergenza sanitaria come l'epidemia di Covid-19, deve poter garantire gli stessi livelli di sicurezza e di qualità dell'attività sanitaria in presenza. A questo proposito il contatto visivo, che aiuti a stabilire un rapporto, a far cogliere i segnali di risposta del bambino, e a non depersonalizzare il rapporto mediato dal mezzo informatico tra pediatra e minore, rimane uno strumento fondamentale".


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