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Covid/ Brusaferro-Rezza: i contagi scendono nelle Regioni e in tutte le fasce d'età

di Ernesto Diffidenti

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24 Esclusivo per Sanità24

"C'è un progressivo e lento miglioramento con più regioni italiane in fascia verde ma resta una circolazione intensa del virus in Europa dove si registrano anche più ricoveri". Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, illustrando i dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia. "L'incidenza è più contenuta - ha aggiunto - e i contagi sono in decrescita in tutte le aree e fasce d'età con un indice di trasmissibilità a quota 0,86, quello proiettato a una settimana a 0,84 e quello ospedaliero a 0,83, tutti sotto la soglia epidemica dell'1%".

L'età media del primo contagio è stabile a 39 anni, quella del primo ricovero a 63, quella della terapia intensiva a 66 e quella dei decessi a 81. Positivo il trend dei vaccini nella fascia d'eta 20-29 "con una soglia arrivata all'85%" e tra i 12-19 anni "con il 70% coperto da una prima dose" ma restano scoperti ancora "milioni di over 50".

Questa settimana viene pubblicato il bollettino quindicinale sulle varianti di Sars-CoV-2 che circolano in Italia, ha ricordato ancora Brusaferro "e abbiamo un dato che conferma la netta prevalenza della variante Delta. Più del 99% dei casi sequenziati sono attribuibili a questo mutante". Anticipati anche i dati sull'efficacia vaccinale. In questo momento mostrano che il completamento del ciclo delle due dosi "è estremamente protettivo per il rischio di decesso per Covid (94,3), ma anche rispetto al ricovero in terapia intensiva ( 94,8%) e all'ospedalizzazione (92,4%) e rimane molto elevata, al 77,8%, anche la copertura dal rischio di infezione".

Dal canto suo il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, ha assicurato che "al momento non ci sono criticità sui tamponi ma la via per sconfiggere il virus resta il vaccino". "Con oltre 70mila prime dosi fatte ieri - ha detto - la copertura dei vaccinati supera l'85% per le prime dosi e l'81% per il ciclo completo". Rezza ha spiegato anche che "è in corso la discussione nella Ue sul riconoscimento dei vaccini fuori dalla lista Oms, tra i quali il russo Sputnik" e che nessuna decisione è ancora stata presa sul vaccino agli under 12. "Ancora non c'è una decisione dei Paesi dell'Unione europea se vaccinare o meno i bambini sotto i 12 anni - ha precisato - e si attende, oltre a indicazioni che possono arrivare dalle agenzie regolatori, anche una analisi sui benefici che possono esserci nel vaccinare questa popolazione che va fatta dai vari organismi di sanità pubblica europei. Bisogna capire quanto sia necessario fare la vaccinazione".

Il "vantaggio maggiore che si può ottenere facendo la vaccinazione anche ai bambini under-12 - ha spiegato Rezza - è quello di raggiungere prima un controllo dell'epidemia perchè la popolazione coperta è più estesa, però sono tutte valutazioni che andranno fatte nelle prossime settimane". Al momento, ha ricordato, "almeno uno dei vaccini a mRna è stato sperimentato anche nei bambini sotto i 12 anni e i risultati sono molto buoni in termini di efficacia e anche di sicurezza".

L'obiettivo, dunque, resta quella di raggiungere il 90% di copertura vaccinale "per tenere sotto controllo l'infezione".


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