Dal governo

Chirurgia della mano, con l'Accordo Stato-Regioni la rete italiana al passo con i modelli internazionali

di Alberto Lazzerini *

S
24 Esclusivo per Sanità24

Lo dicono chiaramente le statistiche pubblicate dall’Inail. Nonostante misure di sicurezza sempre più affidabili la mano continua a essere uno degli elementi maggiormente coinvolti negli infortuni sul lavoro. Questo senza considerare la rilevanza dei traumi domestici, sportivi, stradali. Le lesioni traumatiche della mano hanno un importante impatto sociale in termini di riduzione della capacità lavorativa e della vita di relazione.
La cura dei traumi complessi della mano richiede spesso una alta specialità e competenze multidisciplinari disponibili solo in centri specializzati e dotati di medici specificatamente formati nella chirurgia della mano e nella microchirurgia.
Alla necessità di far fronte alle lesioni traumatiche acute ed ai loro esiti amputativi e non, si aggiunge, a carico dei centri specializzati in chirurgia della mano, l’alto numero di pazienti con patologie elettive acute e croniche che necessitano di trattamento superspecialistico.
L’accordo sancito alla conferenza Stato-Regioni, risultato di un lungo lavoro svolto dal tavolo tecnico istituito presso il ministero della salute, si prefigge lo scopo di rendere uniforme sul territorio nazionale la disponibilità di strutture in grado di ricevere e trattare efficacemente i traumi della mano e le lesioni di interesse microchirurgico.
La rete sarà basata sul sistema Hub & spoke, in grado di smistare in modo rapido ed efficace i traumi più complessi verso i centri ad alta specialità (Hub), e quelli a più bassa complessità verso i centri a bassa specialità (spoke). Consente anche a tutte le regioni di costituire la rete locale di centri specializzati in base al numero di potenziali utenti, e di destinare risorse alla formazione dei chirurghi dedicati.
L’accordo nasce da un lungo percorso legislativo, da una stretta e proficua collaborazione delle società scientifiche, in questo caso della Società Italiana di Chirurgia della Mano di cui il sottoscritto presiede la commissione per i rapporti istituzionali con il ministero della Salute e con la Conferenza delle Regioni e Provincie Autonome. L’importanza clinica, sociale e organizzativa di questo Accordo nasce nel 2018 grazie all’impegno che l’allora Ministro Beatrice Lorenzin ha avuto verso la risoluzione delle rilevanti criticità nazionali organizzative e cliniche della Rete, con la preziosa e fondamentale collaborazione tecnica della Direzione Generale della Programmazione Sanitaria diretta dal Dr. Andrea Urbani.
Con questo strumento l'Italia e le Regioni si dotano di un piano che le mette all'avanguardia nei modelli europei ed internazionali attivi in materia di chirurgia della mano e microchirurgia. È in tal senso, il primo accordo formalizzato e che affronta con completezza e chiarezza il percorso nel definire a 360° l'intero panorama assistenziale sui Pdta (percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali), sulla Rete Organizzativa nazionale, fino ai piani di Formazione universitari e di Prevenzione. A tal fine è stato strategico mettere in campo una sinergia di grande efficacia tra gli enti Istituzionali e tecnico-amministrativi ministeriali e regionali ed i professionisti della Società Italiana di Chirurgia della Mano. Alla necessità di superare, con l'aiuto dell'Accordo Istituzionale, le forti disomogeneità all'interno del territorio nazionale è stata unita l'ambizione di promuovere l'efficacia ed efficienza delle cure.
La sfida è dare una forte e organica risposta all'attuale parziale completezza della Rete dell'Emergenza-Urgenza Mano e Microchirurgica, standardizzare i Pdta su tutto il territorio nazionale, ma anche puntare ad un sistema di Governo Clinico che sensibilizzi tutti gli attori coinvolti per poter successivamente indurre un impulso al miglioramento e puntare all'innovazione.
Quest’ultimi aspetto di Innovazione e Ricerca unito alla Prevezione, è fondamentale come fattore di risparmio e moltiplicatore di investimenti e risorse finanziarie con cui mantenere competitivo ed all’avanguardia un sistema assistenziale universalistico che altrimenti non sarebbe in grado di mantenere uno standard economico all’altezza della modernizzazione e dell’efficienza.

* Presidente Società italiana di Chirurgia della mano, Responsabile Unità di Chirurgia della Mano - Istituto Ortopedico Galeazzi, Milano


© RIPRODUZIONE RISERVATA