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Covid: Salute-Iss: segnali di miglioramento e decongestione negli ospedali

di Red.San

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"Questa settimana osserviamo segnali di miglioramento della situazione epidemiologica nel nostro Paese e il tasso di incidenza scende leggermente e si posiziona intorno a 559 casi di Covid per 100mila abitanti. E' invece stabile l'indice Rt che si fissa a 0,96 quindi di poco al di sotto dell'unità". Lo afferma il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, in un video commento ai dati del monitoraggio settimanale. "L'occupazione dei posti letto in area medica e in terapia intensiva - continua - è rispettivamente del 14,5% e del 3,7% quindi in lieve diminuzione rispetto alla scorsa settimana". Questo vuol dire che "c'è una tendenza alla decongestione delle strutture ospedaliere". Vista "l'elevata velocità" della circolazione virale "si consigliano comportamenti ispirati alla prudenza e soprattutto mantenere elevata la copertura vaccinale con i richiami consigliati da effettuare al più presto".

"L'Rt rimane costantemente al di sotto della soglia epidemica sia per quanto riguarda le ospedalizzazioni sia per quanto riguarda i sintomi", conferma dal canto suo Teresa Palamara, direttrice Malattie infettive dell'Iss sottolineando che "i casi di Covid sono in lenta ma in costante diminuzione, nonostante un andamento un po' altalenante".

"La percentuale delle reinfezioni - aggiunge - è sempre abbastanza elevata, intorno al 5%. Questa è una costante che vediamo dall'inizio della circolazione della variante Omicron. Fortunatamente questo aumento non si associa ad una crescita dei ricoveri in area media e in terapia intensiva". Tra le sottovarianti Omicron "guadagna terreno BA.2, che è evidentemente nettamente prevalente", ma "in qualche regione cominciano ad osservare la variante BA.4. Vedremo come andrà nelle prossime settimane. Sulla piattaforma IcoGen osserviamo anche 38 possibili ricombinanti Omicron-Omicron che sono Xe, Xj, Xl: noi le monitoriamo costantemente, ma fortunatamente la comparsa di questi ricombinanti non si associa ad una diversità nella quota di trasmissione e di severità della malattia".

"Ancora in tutte le fasce di età - conclude Palamara - osserviamo casi in diminuzione e questo è evidente sia nella fascia 30-39 anni che in quella 10-19 anni nelle quali si era registrato il più alto numero di casi nelle scorse settimane".


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