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Fedriga, firma Ccnl comparto passo avanti molto importante per il Ssn. Caparini, in campo 241 mln

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«Ringrazio per la proficua collaborazione le organizzazioni sindacali, l’Aran e il suo presidente, Antonio Naddeo, perché la firma dell’ipotesi di contratto del comparto sanità è un passo in avanti importante per il servizio sanitario e rappresenta un riconoscimento dovuto a categorie professionali, come infermieri e operatori socio sanitari che sono uno dei pilastri su cui si basa l’organizzazione e la qualità del lavoro della nostra sanità». Così il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga ha commentato la firma di ieri in tarda serata dell’ipotesi per rinnovo del contratto per il personale del comparto della sanità (triennio 2019-2021), dopo che il Comitato di settore Regioni-Sanità il 6 giugno aveva definito l’Atto di indirizzo integrativo necessario per la chiusura del negoziato. Ora il contratto sarà trasmesso dall’Aran al Comitato di settore per il parere, al Governo per eventuali osservazioni e alla Corte dei conti per la certificazione dei costi. «Grazie alla collaborazione Governo-Regioni – ha spiegato Davide Caparini, assessore al Bilancio della Regione Lombardia e presidente del Comitato di settore Regioni–Sanità – sono state individuate le risorse necessarie per il rinnovo del contratto, complessivamente a 241,6 milioni, che finanzieranno l’indennità del personale assegnato ai servizi di pronto soccorso, il trattamento accessorio e il nuovo ordinamento professionale. Ciò comporterà un aumento economico per i dipendenti del comparto, riconoscendo così la dedizione e la professionalità di chi, fra l’altro, ha dato un contributo fondamentale per fronteggiare l'emergenza Covid-19».
Il testo dell’Ipotesi di contratto – secondo quanto riportato nel comunicato stampa diffuso dall’Aran - si caratterizza - rilevano dalle Regioni - per numerose e rilevanti innovazioni, fra cui:
- una revisione del sistema di classificazione del personale prevedendo cinque aree di inquadramento ed accogliendo la recente innovazione legislativa di un’area di elevata qualificazione;
- una rivisitazione del sistema degli incarichi;
- un nuovo regime delle progressioni economiche orizzontali;
- una significativa revisione il sistema delle relazioni sindacali;
- modifiche sostanziali ad alcuni istituti del rapporto di lavoro;
- nuova disciplina del lavoro a distanza nelle due tipologie di lavoro agile, previsto dalla legge 81/2017 e lavoro da remoto, che sostituiscono la precedente tipologia del telelavoro.
«Sul piano del trattamento economico – si legge nel comunicato dell’Aran - l’accordo riconosce - a decorrere dall’1/1/2021 – un incremento medio a regime degli stipendi tabellari di 91 euro medi per 13 mesi e una rivalutazione dei Fondi destinati alla contrattazione integrativa di 12 euro mese per 13 mensilità. Per l’applicazione del nuovo sistema di classificazione professionale è stato inoltre previsto un ulteriore impegno finanziario delle aziende e degli enti del comparto di 13 euro mese per 13 mensilità. Al fine di valorizzare il ruolo di alcuni specifici profili del ruolo sanitario e socio-sanitario, l’Ipotesi di contratto, in applicazione di alcune disposizioni previste nelle ultime due leggi di bilancio, istituisce l’indennità di specificità infermieristica per i profili di infermiere, l’indennità di tutela del malato e promozione della salute per altri profili del ruolo sanitario e socio-sanitario ed una specifica indennità destinata al personale operante nei servizi di pronto soccorso. Considerando anche le nuove indennità, l’accordo raggiunto consentirà di riconoscere incrementi medi, calcolati su tutto il personale del comparto, di circa 175 euro medi mese, corrispondenti a una percentuale di rivalutazione del 7,22%».


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