Dal governo

Pnrr/ Il Report di Fitto e lo stato dell'arte per il ministero della Salute

di Barbara Gobbi

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24 Esclusivo per Sanità24

«Riusciremo ad avere la terza rata del Pnrr: stiamo facendo un lavoro molto lungo e preciso con la Commissione. Sono stati già verificati gli obiettivi, ora siamo ai target, ma sono assolutamente ottimista. Poi ci stiamo occupando entro il 31 agosto di lavorare per rivedere alcuni obiettivi per inserire il Repower Eu". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata da Bruno Vespa al Forum "L'Italia che verrà" in Masseria, è intervenuta a dare man forte al ministro Fitto alle prese con la complessa realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, fresco dell'invio al Parlamento della Relazione sullo stato di attuazione relativa al terzo semestre. Lì il ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr ha certificato sia i risultati conseguiti nel secondo semestre 2022 sia gli obiettivi 2023 sia dà conto delle criticità, che sta passando in rassegna con i singoli ministeri.
Le cifre ultra sintetiche e "grezze" intanto sono indicative delle difficoltà: sulla base dei dati comunicati dal Mef, al 31 dicembre 2022 le spese sostenute sono pari a circa 24,48 miliardi di euro, mentre al 28 febbraio 2023 le spese sostenute si attestano a circa 25,74 miliardi di euro e si concentrano su specifiche linee di intervento (Tabella 5.1).
Il ministero della Salute ha sostenuto spese per 78,9 milioni, a fronte di un budget totale per il Pnrr di oltre 15,625 milioni, rispettando il vincolo di destinare al Mezzogiorno almeno il 40% delle risorse "territorializzabili": su 14,268 milioni ha destinato al Sud 5,652 mln, pari al 40,5%. Se si considera anche il Piano nazionale complementare la cifra totale è di 16,217 milioni e di questa al Sud il ministero della Salute ha destinato al 31 dicembre 6,562 milioni (sempre il 40,5%).
Il Report dà conto degli elementi di debolezza per singolo ministero, precisando che nel complesso "sono 118 le misure rispetto alle quali sono stati rilevati elementi di difficoltà nella loro realizzazione". Le misure con il maggior numero di elementi di debolezza sono l’11%: due misure con quattro elementi di debolezza e undici misure con tre profili di criticità. Le misure che presentano due problematiche sono in totale 38 (il 32% e qui rientrano tre delle misure per la Missione 6 Salute); infine, la maggior parte delle misure, pari a 67 cioè il 57% del totale si connota per un solo elemento di problematicità.

Per il ministero della Salute come detto la Relazione ravvisa la presenza di due "elementi di debolezza" in tre aree della Missione 6, relative sia all'ambito del Dm 77 (territorio) - per l'investimento 1.1 "case di comunità (Cdc) e presa in carico della persona" e l'investimento 1.3 "Rafforzamento dell'assistenza sanitaria intermedia e delle sue sue strutture" (ospedali di comunità) - sia per l'investimento 1.2 "Verso un ospedale sicuro e sostenibile": tutti e tre gli ambiti sono "critici" per le due voci "Eventi e circostanze oggettive: aumento costi e/o scarsità di materiali" ed "Eventi e circostanze oggettive: squilibrio offerta/domanda.
Niente da segnalare invece per le voci che completano la rassegna delle quattro possibili criticità: "Difficoltà normative, amministrative, gestionali, ecc" e "Ridefinizione CID o OA (errori, rimodulazione target, indicatori per rendicontazione etc)".

Il programma per la sanità nel secondo semestre 2023. Il primo step di rilevo, da centrare entro questo mese di giugno, è l’aumento del numero di borse di studio in medicina generale, con l’assegnazione di 1.800 borse (M6 C2-14). In totale - si legge nella Relazione - entro giugno 2024 (M6 C2-15), è prevista l’assegnazione di ulteriori 900 borse per un totale di 2.700 assegnazioni in più. Le attività del triennio formativo 2021-2024 sono iniziate a maggio 2022, dopo che il ministro della Salute aveva ripartito tra le Regioni le risorse per finanziare le prime 900 borse di studio per i medici di medicina generale. Per il triennio 2022-2025, nel settembre 2022 è stato adottato il decreto della Salute che ripartisce alle Regioni le risorse per finanziare le ulteriori 900 borse di studio (Gazzetta Ufficiale n. 298 del 22 dicembre 2022). Il concorso nazionale per l'accesso ai corsi di formazione specifica in medicina generale relativi al triennio 2022-2025 si è svolto entro i termini previsti. L’assegnazione di queste ulteriori 900 borse di studio completerà il target.
Il sito del ministero della Salute dà poi conto di una serie di adempimenti che entro giugno, tra Milestone (qualità) e Target (quantità), andranno soddisfatti: oltre alle 1.800 borse per la Medicina generale, il completamento della procedura di iscrizione ai corsi di formazione manageriale, le reingegnerizzazione del NSis a livello locale e il completamento del patrimonio informativo (servizi applicativi), la stipula dei contratti per le Cot e quella dei contratti per l'interconnessione aziendale alla voce "casa come primo luogo di cura".


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