Dal governo

Pharma & Life Sciences Summit/ Urso: entro l'anno il Piano nazionale della filiera farmaceutica

di Er.Di.

S
24 Esclusivo per Sanità24

"Il Governo sta sviluppando un'analisi importante che permetterà di dare il via libera al Piano nazionale della filiera farmaceutica entro l'anno". Lo ha annunciato Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, partecipando all’edizione 2023 di "Pharma & Life Sciences Summit", l’evento del Sole 24 Ore sul mondo Pharma e Biotech ricordando che "proseguono i lavori del tavolo dell'industria farmaceutica insediato il 29 marzo".

"Occorre rendere l'Italia più attrattiva e competitiva - ha spiegato - con misure strutturali e finanziamenti in grado di realizzare in tempi brevi i progetti e accelerando i processi autorizzativi". Il ministro ha ricordato anche "sono state notificate alla Ue Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo (IPCEI) che coinvolgono 17 imprese farmaceutiche italiane per un valore di 1,3 miliardi e presto ne seguiranno altri per il settore dei dispositivi medici".

"La farmaceutica è diventato un settore strategico per tutti i Paesi, quindi anche per l'Italia - ha detto ancora il ministro - e, come è stato evidente in pandemia, è diventato fondamentale anche per la sicurezza nazionale, così come l'alimentazione". "Non è un caso - ha aggiunto - che lo strumento principe in cui questo si identifica, cioè la 'Golden power', il potere che ha lo Stato di vietare o prescrivere investimenti e iniziative, si è estesa, non soltanto in Italia ma a partire dagli Usa, alla farmaceutica e all'alimentazione. Durante la mia presidenza del Comitato parlamentare per la sicurezza lo stimolo è stato anche in questa direzione". "Di conseguenza - ha continuato Urso - ho assunto il ruolo di ministro delle Imprese e del Made in Italy, consapevole di quanto la farmaceutica sia importante del punto di vista della ricerca della produzione e dell'economia del nostro Paese, ho messo farmaceutica e settore biomedicale al centro dell'attenzione del nostro dicastero" e "in accordo con il ministro della Salute, Orazio Schillaci, a marzo abbiamo insediato al ministero un tavolo per l'industria farmaceutica e biomedicale che rappresenta una svolta per le istituzioni del nostro Paese per compattezza e collaborazione".

Dal canto suo Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute, ha rilanciato l'importanza di riscrivere le regole sulla governance farmaceutica. "Abbiamo licenziato 4 decreti sulla ricerca - ha sottolineato - abbiamo posto mano alla riforma dell'Aifa che dovrebbe vedere la luce tra qualche settimana, e stiamo valutando una nuova governance del settore farmaceutico che dovrà migliorare le performance della filiera e coinvolgerne tutti gli attori, distributori e farmacie comprese". "Non vorremmo un approccio mordi e fuggi - ha spiegato - ma una risposta globale che serva a mettere in sicurezza la filiera strategica e di qualità del farmaco made in Italy tutelando il diritto alla salute del cittadino e rendendo accessibili i farmaci consentendo anche un risparmio per la casse dello Stato". In questa strada andrà superato anche il payback "forte punto di criticità".

Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, si è detto " fiducioso che attraverso il dialogo in corso con il Governo si possa arrivare presto a superare le logiche dei silos e, dunque, il payback a carico delle imprese". "Le forti pressioni geopolitiche - ha detto - richiedono regole moderne e veloci ma anche risorse per tutelare un settore, quello della produzione del farmaco, che ha raggiunto i 49,7 miliardi in valore nel 2022, il 90% dedicato all'export". "L'industria - ha spiegato - è stretta nella morsa dei ribassi dei prezzi rimborsati (-1% nel 2022), i più bassi in Europa, e della scarsità di materie prime che richiedono nuove strategie di investimento e una valorizzazione del farmaco attraverso la logica dell'Health technology assessment (Hta) in grado di misurare il valore terapeutico con l'impatto economico e sociale".

Cinzia Falasco Volpin, vice presidente di Egualia, ha acceso i riflettori sul tema dell'accesso, della disponibilità e della sostenibilità dei farmaci. "C'è una grande attenzione al nostro comparto da parte del Governo - ha detto - e questo incoraggia l'industria e i cittadini ma serve attenzione sulle nuove norme europee relative alle autorizzazioni che rischiano di minare il comparto peggiorando i tempi di accesso alle cure". Bene, invece, il fondo comune sugli antibiotici. "Innovazione e ricerca sono temi da salvaguardare e sviluppare - ha concluso - ma abbiamo sul tavolo un problema impellente che è quello dei prezzi: su molti farmaci, sotto i 5 euro, paghiamo penali in gara perché non ci sono più margini. Occorre una governance di lungo periodo e incentivi per dare respiro all'Italia e renderla competitiva".


© RIPRODUZIONE RISERVATA